13 ottobre 2025
Aggiornato 05:30
Calcio | Milan

La rivoluzione offensiva di Mihajlovic

Costretto dal pareggio di Berardi a cambiare le carte in tavola, il tecnico serbo potrebbe aver individuato una nuova versione ultraoffensiva del Milan, un 4-2-4 con Bacca e Luiz Adriano davanti e Bonaventura e Cerci sulle fasce, che già contro i neroverdi ha pagato un buon dividendo.

MILANO - Difficile affermarlo adesso con assoluta certezza, ma quella con il Sassuolo potrebbe essere ricordata come la partita della svolta nella stagione del Milan. Non tanto per il risultato, una vittoria striminzita che comunque ha garantito 3 punti preziosi, o per l’esordio in serie di quello che diventerà senza ombra di dubbio il portiere rossonero e della nazionale italiana per i prossimi 20 anni, Gianluigi «Gigio» Donnarumma, ma per l’intuizione tattica di Sinisa Mihajlovic, arrivata a metà del secondo tempo del match contro i neroverdi, che potrebbe garantire un futuro roseo al club di via Aldo Rossi.

Dal 4-4-2 al 4-2-4
Messo con le spalle al muro dall’emergenza del risultato e dovendo fronteggiare una squadra in dieci uomini, il tecnico serbo ha rischiato il tutto per tutto togliendo un centrocampista (Poli) e mettendo dentro Luiz Adriano. La mossa si è rivelata vincente, innanzitutto perché il centravanti brasiliano ha ritrovato la via del gol a pochi minuti dalla fine, sistemando in fondo al sacco un corner spizzato involontariamente da Peluso, e poi perché ha dato l’opportunità a Mihajlovic di sperimentare in partita un’idea che gli frullava nella testa già da un po’: un 4-4-2 a dir poco spregiudicato, tanto da poter essere facilmente cambiato per un 4-2-4.

Primo obiettivo: riunire Bacca e Luiz Adriano
Impossibile infatti non pensare a Cerci e Bonaventura, i due elementi chiave del modulo in questione, come due attaccanti, ma è pur vero che sia Jack che Alessio riescono entrambi a garantire un discreto tasso di copertura al centrocampo in fase di non possesso. D’altronde se i due terzini non spingono, o spingono male, c’è poco da fare, il gioco sulle fasce qualcuno dovrà pure proporlo. Ed ecco l’intuizione: riunire Bacca e Luiz Adriano, i due attaccanti che così bene avevano iniziato la stagione e che da separati avevano mostrato un’improvvisa leggerezza ed inconsistenza; mettere a disposizione dei due bomber un paio di ali vecchio stampo in grado di offrire adeguati rifornimenti in area; e tenere stretti a centrocampo Montolivo a Bertolacci in modo da avere due registi più a stretto contatto e mantenere la squadra corta.

Il rischio di una difesa troppo esposta
Evidente e scontata l’immediata critica a questa improvvisa inversione di tendenza di carattere tattico: con una difesa che già fa acqua da tutte le parti non si corre il rischio di esporre Romagnoli e compagni alle folate offensive avversarie ancor più di quanto non sia accaduto finora? È proprio questo il punto: una squadra che non è ancora riuscita a conquistare un proprio equilibrio in difesa, potrebbe invece trovare la quadratura del cerchio proprio con la controffensiva, spingendosi con quattro attaccanti a tenere alta la squadra e iniziando il pressing già nella metà campo avversaria. Strategia rischiosa, ma nello stesso tempo affascinante, magari da mettere in pratica quando Sinisa Mihajlovic avrà ritrovato almeno uno tra Niang e Balotelli, gli altri due attaccanti rossoneri fermi ai box ormai da tempo.

Atteso il rientro di Niang
È questo infatti l’unico reale e legittimo impedimento alla messa in pratica di questa innovazione tattica già da domani contro il Chievo: la mancanza di una punta di ruolo da portare in panchina in grado di poter sostituire Bacca o Luiz Adriano. Ecco perché il tecnico serbo, almeno in avvio di gara contro gli uomini di Maran, insisterà con il 4-3-3 e con un tridente formato da Bacca, Cerci e Bonaventura. Anche domani Luiz Adriano sembra destinato alla panchina, ma la rivoluzione offensiva è in atto. Il Milan a trazione anteriore varato quasi per caso da Mihajlovic contro il Sassuolo è piaciuto e adesso si attendono conferme.