Inzaghi è solo, per Galliani il conforto degli Allievi
Dopo l’inopinata disfatta rossonera al Friuli di Udine, scontro frontale tra l’allenatore rossonero e i suoi calciatori. Fino al termine della stagione non si cambia, ma per Inzaghi l’esperienza da allenatore può considerarsi definitivamente conclusa. Intanto l’ad rossonero si gode i ragazzi del ’98 allenati da Monguzzi.
MILANO - Meno male che ci sono i ragazzi. Ormai al Milan l’unica consolazione arriva dai baby classe ’98, la squadra Allievi allenata da mister Monguzzi, considerata la più forte in Italia dall’alto dei suoi 60 punti in 25 partite e capace di vincere il proprio girone davanti ai rivali di sempre dell’Inter.
Fino a qualche mese fa, il 1998 era soltanto l’anno in cui Pantani faceva la doppietta Giro-Tour oppure Larry Page e Sergey Brin, due studenti dell'università di Stanford, fondavano Google Inc.; al massimo, restando in ambito calcistico a tinte rossonere, si poteva fare riferimento a Hachim Mastour, considerato uno dei talenti più puri del nostro calcio. Oggi invece a fare da contorno al più illustre e noto collega, promosso tra i grandi già da un po’, ci sono altri giovani virgulti che potrebbero presto regalare tante soddisfazioni ai tifosi del diavolo. Parliamo di La Ferrara, Cutrone, Llamas, Locatelli, protagonisti nel Milan che disputa il campionato Allievi Nazionali.
GALLIANI: ABBIAMO GLI ALLIEVI PIÙ FORTI D’ITALIA - Ieri Galliani, per tirarsi un po’ su dopo il mortificante sabato del Milan dei grandi, si è recato al Vismara a godersi gli Allievi, bravi a superare il Cagliari per 2-1 e a rasserenare l’animo dell’ad: «Ho augurato ai ragazzi di arrivare tutti in prima squadra. Abbiamo una squadra allievi fortissima, forse la più forte d'Italia, e oggi abbiamo chiuso al primo posto il girone, davanti all'Inter: non è uno scudetto, ma è un gran bel risultato».
SPACCATURA NETTA TRA INZAGHI E LA SQUADRA - La difficoltà maggiore per Galliani è stata quella di evitare davanti ai cronisti ogni possibile riferimento alla crisi più difficile del trentennio berlusconiano. Quello che è successo sabato sera a Udine, dopo la vergognosa sconfitta contro i friulani, potrebbe aver rotto definitivamente il giocattolo rossonero e aver sancito la definitiva spaccatura tra Inzaghi e la squadra.
Mai avevamo visto un Pippo Inzaghi così irritato davanti alle telecamere al termine di una partita. Gli effetti sono stati devastanti e lo scontro che ne è venuto fuori sul pullman della squadra è lì a testimoniarlo. «Indegni. Non meritate di indossare questa maglia», le parole del tecnico inferocito nei confronti della squadra. Peccato che qualcuno (Nigel De Jong in prima fila, ma si mormora anche Pazzini e Bonera) non abbia tollerato l’accusa e abbia risposto per le rime alzando ancor di più i toni della discussione e provocando uno scontro frontale ormai insababile: «Noi non saremmo degni, ma tu non sei all’altezza di allenare il Milan».
TUTTI IN RITIRO A TEMPO INDETERMINATO - La conseguenza di un tale momento di frizione è stata la decisione di un ritiro immediato a tempo indeterminato. Questo vuol dire che la squadra potrebbe restare a Milanello fino a mercoledì (giorno di Milan-Genoa), oppure fino al 3, al 10, al 17, al 24 o al 31 Maggio, a seconda delle decisioni dell'allenatore del Milan che verranno prese in base alla qualità delle prestazioni.
E meno male che la squadra era con Pippo.
- 06/11/2022 Anche l'Atalanta va ko: e ora chi può fermare questo Napoli?
- 30/10/2022 Lecce-Juventus 0-1, Fagioli sbanca Via del Mare. Napoli travolgente, 4-0 al Sassuolo
- 29/10/2022 Massimiliano Allegri: «Locatelli e Vlahovic out a Lecce. Chiesa e Pogba? Forse col Verona»
- 23/10/2022 Milan-Monza 4-1, Napoli agganciato in testa. L'Inter sbanca Firenze al 95', decide Mkhitaryan nel recupero