18 agosto 2025
Aggiornato 02:30
Cessione Milan

Cena cinese per Berlusconi ma Mr. Bee è avanti

Al termine di una giornata movimentata durante la quale si sono susseguite a velocità frenetica indiscrezioni e smentite, Silvio Berlusconi ha accolto a cena ad Arcore Richard Lee, uomo d’affari di Hong Kong, presunto capofila della cordata cinese. Il thailandese Mr. Bee però sembra aver già chiuso i giochi.

MILANO - Mistero, cospirazione, sotterfugio. Ormai la vicenda della cessione del Milan sta diventando una sorta di «intrigo internazionale» alla Alfred Hitchcock. Ieri sera, poco prima della 22.00, un uomo d'affari asiatico ha lasciato la residenza di Silvio Berlusconi ad Arcore, a bordo di una fuoriserie nera, seduto sul lato del passeggero e impegnato a scrivere sul suo smartphone.

Attorno alla residenza dell’ex presidente del Consiglio stazionano ormai stabilmente decine di inviati pronti a monitorare ogni movimento inconsueto. Così quella che avrebbe potuto essere una semplice serata tra vecchi amici, si è immediatamente trasformata in un «invito a cena con trattativa», naturalmente per la cessione dell’Ac Milan.

Secondo alcune ricostruzioni, Richard Lee sarebbe stato accolto ad Arcore quale intermediario di una cordata di imprenditori cinesi (tra cui Zong Qinghou, presidente di Wahaha Group, oppure Mr.Pink, imprenditore anche lui nel campo delle bevande) che ha effettivamente già avviato una due diligence sui conti del Milan. 

Una delle due, dovremmo dire, visto che ce n’è un’altra in corso anche da parte del broker thailandese Bee Taechaubol.

ESISTE UNA CORDATA CINESE - Proviamo a riepilogare. Negli ultimi due giorni si sono rincorse voci incontrollate su un affare ormai in dirittura d’arrivo tra Silvio Berlusconi e il magnate cinese Zong Qinghou, proprietario della Wahaha Group, la più grande azienda di bevande cinese. Voci spente sul nascere da una dichiarazione dell’uomo d’affari cinese che, senza giri di parole, aveva smorzato ogni entusiasmo da parte dei sostenitori rossoneri (sfumato in un lampo un potenziale acquirente da 11,6 miliardi di dollari): «Pura finzione - le parole di Mr. Zong -. Non c'è stato alcun contatto col Milan e non abbiamo intenzione di entrare nel calcio. E casomai decidessimo di farlo, sarebbe per prendere un club cinese».

Ancora un giro di roulette ed è stata la volta della soffiata di un’agenzia stampa che ha riportato alcune presunte dichiarazioni di Berlusconi: «La cessione del 75% del Milan ai cinesi è ormai cosa fatta». Anche stavolta con immediata ed inevitabile smentita da uomini dei vertici Fininvest.

Poi, ieri sera, la cena con Richard Lee e il nuovo can can sulla possibile chiusura dell’affare con la cordata cinese.

MR. BEE, AD APRILE IN ITALIA PER CHIUDERE - La verità però sembra un’altra: malgrado tutte le voci provenienti dalla Cina, al momento attuale in pole position per la scalata al Milan c’è ancora il magnate thailandese Bee Taechaubol che, secondo fonti molto vicine ad ambienti societarie, avrebbe già firmato un pre-contratto e potrebbe prendere il controllo del Milan entro un anno. Le cifre dell’operazioni continuano a non essere molto chiare, ma sembra che la prima «rata» che Mr. Bee verserà nelle tasche del cavalier Berlusconi sia di circa 195 milioni, pari al 20% del pacchetto azionario del club, per una valutazione complessiva dell’Ac Milan di 950 milioni, oltre ai 250 di debiti attualmente maturati. L’obiettivo della cordata thailandese sarebbe quello di arrivare al 65% entro un anno. 

Ancora da definire la posizione di Adriano Galliani, mentre la figlia dell’attuale capo, Barbara Berlusconi, dovrebbe restare ad occuparsi della costruzione del nuovo stadio.