19 marzo 2025
Aggiornato 03:00
Domenica in Australia il primo Gran Premio dell'anno: la preview

Formula 1, al via la stagione delle incertezze

L'unica certezza è il dominio Mercedes. Alle sue spalle la lotta è più in bilico che mai (Ferrari compresa). E ci sono perfino un team con tre piloti e uno senza vettura. Ecco come la massima serie dell'automobilismo si prepara al semaforo verde.

MELBOURNE – L'unica certezza, per ora, si chiama Mercedes. Tutto il circus della Formula 1, test alla mano, è pronto a scommettere che i campioni del mondo in carica saranno ancora il team da battere, e con un vantaggio perfino cresciuto (tra un secondo e mezzo e due secondi al giro). E chi prova a scommettere nel vero senso della parola scopre che anche i bookmaker sono dello stesso avviso: le quote per un bis iridato delle frecce d'argento non superano mai l'1.10. Ma attenzione ad aspettarsi che quella che comincerà domenica con il Gran Premio d'Australia a Melbourne sia una stagione scontata.

Alle spalle della stella a tre punte, infatti, la situazione non potrebbe essere più incerta. I tifosi italiani si aspettano molto dalla Ferrari del rilancio, la SF15-T (ribattezzata Eva da Sebastian Vettel, secondo la sua personale tradizione di attribuire nomi di donne alle sue auto). E i risultati dei test sono stati tutto sommato promettenti, soprattutto sul fronte del propulsore e della guidabilità, i due principali talloni d'Achille del Cavallino rampante dello scorso anno. Eppure sull'annata di Maranello pendono tanti punti interrogativi: una squadra tutta rinnovata che ha bisogno di tempo per integrarsi; un team principal che conosce la F1 ma non ha mai diretto una scuderia in vita sua; un pilota di punta che solo dodici mesi fa fu bastonato da un compagno di squadra quasi-debuttante come Daniel Ricciardo.

Per giunta, la Ferrari si ritroverà al fianco una serie di team sulla carta in grado di lottare alla pari, per quanto anch'essi sospesi nell'incertezza. C'è una Williams che negli ultimi test è andata fortissimo (complice l'imbattibile motore Mercedes) ma non ha il budget per evolvere la vettura nell'arco della stagione allo stesso ritmo dei concorrenti diretti. C'è una Red Bull ancora uscita dalla penna del genio Adrian Newey, nel frattempo emigrato in America's Cup, ma che di propulsore si ritrova il Renault, con tutto il deficit di potenza che porta con sé. C'è la McLaren che ha un telaio bellissimo e innovativo, ma sul fronte dei motori è quella messa peggio di tutti, con un Honda che si accende più difficilmente di una Fiat Duna smarmittata (e si spegne subito). Per giunta orfana del suo pilota di punta Fernando Alonso, che per i postumi del misterioso incidente dei test di Barcellona salterà precauzionalmente la prima gara. E, a proposito di incertezze, nessuno può giurare che sarà al via nemmeno della seconda.

E poi ci sono altre due incertezze macroscopiche, per scoprire le quali dobbiamo gettare l'occhio sulle ultime file: ma ne vale la pena. A una manciata di ore dall'inizio delle prime prove libere del campionato del mondo di Formula 1, abbiamo (quasi un inedito nella storia di questo sport) una scuderia con un pilota imposto dal tribunale e un'altra virtualmente senza macchina. La prima delle due è la Sauber, che aveva scelto il giovane fenomeno Felipe Nasr al posto di Giedo van der Garde, il quale però ha chiesto ai giudici australiani di far valere il contratto già firmato con il team e ha avuto ragione: chi dei due, dunque, correrà domenica? La seconda è la Manor-Marussia, salvata dal tracollo finanziario per il rotto della cuffia, mai presente ai test pre-stagionali, con due driver ingaggiati in extremis (debuttanti meritevoli come Will Stevens e Roberto Merhi) e una monoposto che rischia di non essere nemmeno pronta in tempo: loro riusciranno almeno a schierarsi al via?

Sarà dunque il primo semaforo del 2015, pronto a scattare domenica quando in Italia saranno le 6, a darci le prime sicurezze. Perché quando in pista scatterà il rombo dei motori (persino dei silenziosi V6), il rumore di fondo delle chiacchiere potrà finalmente tacere.