19 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Governo

Luigi Di Maio: «E' stato Conte a dire che il MES non serve»

Il Ministro degli Esteri: «Negoziato molto più grande ambisce a creare Recovery Fund». Il Presidente del Consiglio: «Aspetti critici proposta Michel da superare»

Luigi Di Maio e Giuseppe Conte
Luigi Di Maio e Giuseppe Conte Foto: ANSA

È stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a dire che il MES (Meccanismo europeo di stabilità) «non serve» nell'emergenza coronavirus, dove gli «strumenti singoli sono una parte di un negoziato molto più grande che ambisce a creare il Recovery Fund». Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un'intervista a Il Foglio.

«Su questo lo dico con molta chiarezza: è stato il presidente Conte a dire che non serve», ha indicato il capo della diplomazia italiana, «Poi io aggiungo in questo momento anche un'altra cosa, noi stiamo facendo un negoziato per un piano - Next Generation Eu - ambizioso, con tante risorse, e l'Italia è il primo promotore di questo piano, quindi è molto importante in questo momento nel negoziato ambire al massimo risultato».

«Negoziato molto più grande»

«Gli strumenti singoli, Sure, Bei, Mes, sono una parte di un negoziato molto più grande», ha aggiunto il titolare della Farnesina, «che ambisce a creare il Recovery Fund, quindi anche dal punto di vista del negoziato condivido la linea del presidente del Consiglio che dice: adesso è il momento di negoziare, non parliamo di altri strumenti, perchè altrimenti ci indeboliamo nella fase negoziale».

«Non credo che sia una tattica negoziale», ha concluso Di Maio, «Credo che se noi stiamo ambendo a usare un altro strumento, molto più grande, ed è bene che la nostra ambizione si concentri su quello».

Conte: «Aspetti critici proposta Michel da superare»

«Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha formulato una proposta di mediazione in vista del vertice del 17 e 18 luglio. L'aspetto positivo è che la sua proposta conferma l'ammontare del Recovery Fund e la sua ripartizione fra sussidi a fondo perduto e prestiti. Ma contiene alcuni aspetti critici che vanno superati. Confido che ciò avvenga già nella prossima riunione: il negoziato va finalizzato già entro questo mese». Lo spiega il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un'intervista al «Fatto».

Conte sottolinea che il clima dell'incontro col premier olandese Rutte «era positivo. Sono orgoglioso per l'Italia nel leggere che sia Rutte sia il premier austriaco Kurz riconoscono il nostro ruolo di apripista per le riforme strutturali e l'accelerazione della spesa per investimenti, in modo da garantire una pronta ed efficace ripresa non solo all'Italia, ma a tutta l'Europa».