2 maggio 2024
Aggiornato 14:30
Europa al bivio

Enrico Letta non ha dubbi: «Senza accordo in Europa venerdì mattina il nostro spread andrà a 400»

L'ex Premier: «Se non ci fosse la BCE e la solidarietà dell'UE saremmo già a gambe all'aria. Mes vale 20% risposta complessiva europea, va usato. Da von der Leyen-Lagarde errori all'inizio, come tutti»

L'ex Presidente del Consiglio, Enrico Letta
L'ex Presidente del Consiglio, Enrico Letta Foto: ANSA

ROMA - «Siamo in un momento drammatico della storia europea, c'è bisogno di risposte all'altezza della crisi, non sono nella cassetta degli attrezzi che conosciamo, servono risposte nuove. Può esserci una rottura drammatica e finale? Spero di no, le istituzioni europee hanno fatto molto in queste settimane, se non ci fosse la BCE e la solidarietà dell'UE saremmo già a gambe all'aria». Lo ha detto l'ex premier Enrico Letta, intervistato a Sky Tg24. «Credo che domani debba esserci una parola definitiva, non ho dubbi: se domani ci fosse un disaccordo di fondo sarebbe un disastro, venerdì mattina il nostro spread andrebbe al 400. Se non c'è un accordo domani, credo che venerdì la reazione sarebbe terribile e noi saremmo i primi», ha concluso.

«Mes vale 20% risposta complessiva UE, va usato»

L'attuale Mes «è qualcosa profondamente diverso da quello usato in Grecia», inoltre il Mes «non sarà la cosa più importante di cui si discuterà domani, è una parte che vale per il 20% di quello di cui si parla complessivamente, è solo finalizzato alle spese sanitarie». Certo «bisogna vedere cosa c'è nella nuova cassetta degli attrezzi» che sono le «risposte» che l'Ue deve dare. «Il Mes è una fiche piccola e non particolarmente importante» anche se «abbiamo bisogno di tutto, anche di 36 miliardi per rifare il nostro sistema sanitario pubblico non si vede perché non utilizzarlo solo per una questione nominalistica», ha concluso Letta.

«Da von der Leyen-Lagarde errori all'inizio»

Von der Leyen e Lagarde «hanno fatto qualche errore all'inizio ma chi non ha fatto errori all'inizio» e certo la nuova governance europea «ha avuto un battesimo di fuoco. Dare tutta la colpa a errori di von der Leyen e Lagarde non tiene conto di quello che hanno fatto» come risposta alla pandemia. Il Covid-19 comporterà «l'aumento del debito di tutti i paesi Europei, tutti soffriremo, bisogna porsi, non domani, ma da venerdì in poi, l'obiettivo di ragionare su strumenti per sterilizzare non i debiti ma gli aumenti di debito generati dal coronavirus. E' il maggior obiettivo, non c'è uno strumento esistente, servirà fantasia».

«Bene task force con Colao»

«Avvalersi di personalità come Colao dà l'idea che il Paese mette in campo tutte le competenze migliori che ha, hanno fatto un gesto intelligente, sono fiducioso». Detto questo, ha aggiunto, «è sbagliato spiegare tutto ciò che succede in Italia come una colpa di chi è fuori dall'Italia, è una logica deresponsabilizzante e sbagliata, il debito dell'Italia è così alto non per colpa di altri ma di scelte sbagliate che sono state fatte».