26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
MotoGP | Gran Premio della Malesia

Due anni dopo, Valentino Rossi si vendica di Marquez?

Il Dottore e il suo nemico pubblico numero uno tornano sul luogo del delitto del 2015, e stavolta è l'italiano a potersi prendere la rivincita sullo spagnolo, sgambettandolo...

Valentino Rossi a Sepang
Valentino Rossi a Sepang Foto: Michelin

SEPANG – Cominciò tutto proprio qui. Era il 2015, sempre a Sepang, e anche allora il Gran Premio di Malesia era la penultima tappa stagionale del campionato, decisiva per la volata al titolo. Allora, però, il leader del Mondiale si chiamava Valentino Rossi, e proprio lui fece esplodere la bomba nella conferenza stampa del giovedì, accusando pubblicamente Marc Marquez, ormai fuori dai giochi iridati, di averlo rallentato apposta nella gara precedente in Australia per favorire il suo sfidante, il connazionale Jorge Lorenzo. Ad oggi ancora non si sa se fu proprio quella la scintilla che fece accendere la miccia della rivalità tra i due campioni: fatto sta che alla domenica Rossi e Marquez si toccarono, il Dottore fu considerato colpevole di quell'episodio e fu costretto a partire in fondo alla griglia di partenza nel gran finale di Valencia. Come andò a finire quella stagione, poi, è ormai storia.

Ridacchia sotto i baffi
Sono passati due anni, e le parti si sono invertite. Stavolta Valentino Rossi non è più in corsa per il campionato, ma Marquez sì, e il suo inseguitore è connazionale del tavulliese, ovvero il nostro Andrea Dovizioso. Sulla carta, la circostanza ideale per consentire al nove volte iridato di prendersi la sua rivincita, sgambettando il suo nemico pubblico numero uno e dando una mano al ducatista a prendersi l'iride. Della possibilità di una vendetta, proprio tornando sul luogo del primo delitto, si è discusso e malignato fin troppo in queste ultime settimane: tanto che i giornalisti spagnoli del quotidiano Marca hanno finito per chiedere conto delle sue intenzioni anche al diretto interessato in persona. Vale ha reagito a modo suo, scherzandoci sopra: «Perché? Cosa fece Marquez qui due anni fa? Ha sempre detto che non fece nulla. Successe perché parlai male di lui in conferenza stampa? E a Phillip Island? Alla fine, non fece nulla lui, e anche io non farò niente domani...».

Rivalità vere e presunte
Una risposta provocatoria quanto la domanda, che lascia aperte le porte a qualsiasi interpretazione: «A parte gli scherzi, io faccio la mia gara. Spero di essere abbastanza veloce per lottare per il podio, come ho sempre fatto nella mia carriera, e questo è tutto. Vincere? Può essere, sarebbe molto bello». Oggi, comunque, il numero 46 non deve guardarsi le spalle solamente da Marquez, ma anche da tanti altri pretendenti scomodi al successo: uno fra tutti il giovane e arrembante Johann Zarco, con il quale già più volte in questa stagione è finito ai ferri corti. «Zarco è sempre molto aggressivo, ma sta andando forte – ha proseguito Rossi – Ha fatto vedere a molte persone il suo modo di correre: il grande problema è che sta andando molto veloce e quindi non sarà lì solo per i primi giri, lo sarà per tutta la gara. Per la vittoria bisogna fare i conti anche con lui, perché è uno di quelli con il passo migliore».