19 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Il pilota Ferrari ora ha 14 punti di vantaggio su quello Mercedes

Vettel-Hamilton, la rissa esplode con una ruotata: «Disonorato», «Sii uomo»

Fino ad ora avevano fatto finta di rispettarsi: ma, nel GP di Baku, tra i rivali del Mondiale di F1 è scoppiata la guerra. Lewis provoca un tamponamento dietro la safety car, Seb lo affianca e lo sperona, poi viene penalizzato. E anche fuori pista volano parole grosse

BAKU – Altro che rivalità cavalleresca, altro che avversari rispettosi. La temperatura della corsa al Mondiale di Formula 1 si è improvvisamente alzata alle stelle nel Gran Premio dell'Azerbaigian: e come poteva essere altrimenti, nel bel mezzo di un'estate così torrida. Non si è trattato della prima volta in cui i duellanti hanno incrociato le loro ruote, ma è stato solo in questa occasione che tutte le maschere dell'ipocrisia sul loro presunto rapporto, aggressivo in pista ma disteso fuori, sono definitivamente cadute. Tutto è cominciato al 19° giro, quando in pista c'era la safety car per uno degli innumerevoli incidenti che hanno punteggiato l'intera gara. Hamilton, che era al comando, ha bruscamente rallentato per compattare il gruppo alla ripartenza, ma Vettel è stato tratto in inganno e ha finito per tamponarlo. «Non volevo mettere alla prova i suoi freni, stavo controllando il ritmo come in tutte le altre ripartenze, sempre nel solito punto – si è difeso Lewis Hamilton ai microfoni della tv inglese Channel 4 – Ovviamente lui stava dormendo quindi mi è finito addosso. Ma non è stato quello il problema».

Gomma contro gomma
Infuriato per l'accaduto, infatti, Vettel si è affiancato a Hamilton e ha sterzato verso di lui, rifilandogli una bella ruotata. Una manovra che i commissari hanno ritenuto, oltre che deliberata, anche potenzialmente pericolosa, tanto da infliggere al ferrarista dieci secondi di stop&go. «Affiancare e sportellare apposta un altro pilota è un atto disonorevole – tuona il campione della Mercedes – Oggi si è disonorato. Se voleva dimostrare di essere un uomo, avrebbe dovuto farlo fuori dalla macchina, faccia a faccia con me. Guidare così pericolosamente mette solo a rischio la nostra vita. Per fortuna andavamo piano, altrimenti sarebbe potuta finire molto peggio. Sono i momenti difficili a svelare la tua vera natura. Immaginate tutti i ragazzini che stavano guardando la F1 oggi e hanno visto questo tipo di comportamento da un quattro volte campione del mondo. Ho detto tutto».

Corsa da uomini veri
Ma a chiedere scusa, Sebastian Vettel, non ci pensa nemmeno: anzi, il tedesco respinge al mittente le accuse, sostenendo che anche il suo avversario doveva essere penalizzato. «Quello che è successo è piuttosto ovvio – ribatte – Non l'ho tamponato di proposito, anzi, ho danneggiato la mia ala anteriore e anche un po' la sua macchina. Era già la terza volta che rallentava così, e si era comportato allo stesso modo anche un paio d'anni fa in Cina. Non si fa: anche perché, dopo, la sua ripartenza è stata ottima. Mi ha sorpreso e penso fosse inutile. Il problema è che, siccome io e le altre macchine ci stavamo preparando subito dietro di lui, si può innescare una reazione a catena». Questo è stato il motivo della sua risposta così aggressiva: «Siamo tutti cresciuti, siamo uomini oltre che piloti – sostiene Seb – Non ho una radio per comunicare con lui, e quando si è in pista le emozioni scorrono forti. Vogliamo tutti duellare, ma non prima della ripartenza. Se sono stato punito io, doveva esserlo anche lui».

Punti guadagnati
Per quanto riguarda il quattro volte iridato, però, nessun rancore, anche se la sua opinione sulla decisione dei commissari resta contraria: «Lo rispetto ancora, non ho problemi con lui. Oggi c'è stata solo un'azione sbagliata: ogni domenica nel calcio gli arbitri fischiano e alcuni giocatori sono d'accordo, altri no. Questo è lo sport. Di sicuro dieci secondi sono un tempo enorme per stare fermi ai box senza far nulla». Al contrario, secondo Hamilton, il suo avversario l'ha praticamente fatta franca: «Praticamente non ha pagato pegno, perché è arrivato quarto. Ma io guardo avanti, in questo weekend eravamo noi i più forti e quindi per me questa è una buona giornata». Anche se, con la sua quinta posizione, Lewis scivola a 14 punti dal suo avversario nel Mondiale piloti.