27 agosto 2025
Aggiornato 23:00
Dopo la tragedia

Terremoto, Renzi lancia «Casa Italia». Ecco cosa prevede

Basta alla logica emergenziale, va affermata la cultura della prevenzione con un progetto sistematico e lungimirante che Matteo Renzi definisce 'Casa Italia'

ROMA -  Basta alla logica emergenziale, va affermata la cultura della prevenzione con un progetto sistematico e lungimirante che Matteo Renzi definisce 'Casa Italia'. E' stato questo l'annuncio del premier al termine del Consiglio dei ministri di ieri, che ha varato le prime misure per il sisma nel centro Italia. «Un progetto casa Italia che sia un progetto serio, non un elenco di parole, un'operazione in cui vogliamo coinvolgere tutti insieme i principali attori di questo Paese» per «ragionare insieme di come si possa fare un progetto casa Italia che sia il più serio e sistematico possibile. Il fatto che non ci siano riusciti negli anni precedenti non vuol dire che non dobbiamo provarci».

Una famiglia
Un progetto, soprattutto, che va oltre le differenze e le divisioni politiche. E che quindi chiede la collaborazione delle «alle forze di maggioranza e non solo», a cui va il «ringraziamento per il senso di responsabilità. La famiglia Italia litiga spesso, ma quando ci sono cose importanti ci si muove sempre tutti insieme».

Via ai primi 50 milioni
Certo: il Consiglio dei ministri è stato difficile, perché difficile era il compito che si prefissava: rispondere a una simile emergenza in maniera lungimirante e pronta. A ciò, si sono aggiunte le difficoltà sulla riforma della dirigenza pubblica. Ad ogni modo, secondo l'agenda dettata dal premier si comincerà con lo sbloccamento dei primi 50 milioni di euro in virtù dello stato d'emergenza e con il blocco delle tasse voluto da Padoan. Misure solo iniziali, ma che «sono un segno di attenzione», ha spiegato il premier.  Ai problemi legati alla Legge di Stabilità, al momento, si penserà dopo.

Piano nazionale di prevenzione
E poi c'è la ricostruzione delle zone colpite dal sisma, che Renzi definisce una priorità del governo. Una volta ricostruite le aree colpite, scatterà un piano nazionale per la messa in sicurezza degli immobili delle aree a rischio. Renzi lo ha battezzato «Casa Italia», un piano «che sia capace ad affrontare una cultura sulla prevenzione sismica e le altre filiere». Con una spiccata attenzione a che i soldi vengano «spesi bene»

Fondo emergenza nazionale
E' evidente che quei 50 milioni saranno sufficienti a tamponare giusto le primissime emergenze. In realtà, il ministero dell'Economia ricorda che a disposizione del governo c'è il Fondo emergenza nazionale, che dispone di 234 milioni. Fondi che potranno essere sbloccati solo dopo una ricognizione dei danni, che è iniziata ieri, con i soccorritori ancora alle prese con la ricerca di superstiti. Perché poi Roma dovrà dare conto del denaro a Bruxelles.

Ma tante sono ancora le incognite
Ad esempio, come passeranno l'inverno gli sfollati: per il premier, «è ancora presto per dirlo. Vogliamo fare il più veloce possibile ma non possiamo a distanza di 36 ore prevedere i tempi. Vogliamo essere seri e rigorosi: questo non è un settore in cui ci si lancia in sfide e promesse, ma si lavora con il passo del maratoneta, giorno dopo giorno». Renzi si è detto consapevole che «passare un inverno in tenda in quei luoghi è evidentemente un problema, di conseguenza la nostra priorità è fare il più veloce possibile, sapendo che non vogliamo decidere per quelle comunità nè costringerli ad abbandonare i territori». Le decisioni saranno prese insieme ai sindaci, cercando, per quanto possibile, di venire incontro alle singole esigenze. Come quella di rimanere nei propri territori, nonostante tutto. «Su questo ci sono già discussioni in corso ma credo nel lavoro del presidente Zingaretti, come degli altri presidenti di Marche, Umbria e anche Abruzzo: a tutti loro spetterà il compito di gestire nei singoli territori l'emergenza», ha concluso sul punto Renzi.