29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Governo

«Niente magie ma cose concrete»: Conte ad Amatrice chiude l'era delle promesse

Il premier in visita nelle zone del terremoto del 2016 ha incontrato il sindaco Palombini: «Al lavoro per un nuovo Decreto Sisma Centro Italia»

Il premier Giuseppe Conte ad Amatrice
Il premier Giuseppe Conte ad Amatrice Foto: ANSA/ PRESS OFFICE ANSA

AMATRICE - «Non vi aspettate magie, niente effetti speciali, ma cose concrete. Perché dobbiamo essere concreti. Intanto c'è un decreto in discussione, cerchiamo di farlo avviare». Con queste parole il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lasciando la sede del Comune di Amatrice al termine di un incontro durato circa un'ora con il sindaco facente funzioni Filippo Palombini e gli amministratori locali per discutere il tema della ricostruzione post sisma ha chiuso l'epoca delle promesse. Niente sfilate. Niente annunci in pompa magna. Il premier ha ascoltato le necessità di chi ha vissuto il dramma del terremoto e ora si trova a dover gestire l'ingrato compito della rinascita di un territorio messo in ginocchio per poi spostarsi nella frazione di San Cipriano per visitare una zona Sae (Soluzioni abitative di emergenza). Quindi ancora incontri con la cittadinanza ad Accumuli e Arquata del Tronto. Ma è da Amatrice che il nuovo governo vuole partire per cambiare marcia e modo di agire: basta decreti d'emergenza ma un vero piano di sviluppo. «Io ho appena iniziato - ha spiegato il capo del governo - non farò promesse, sono venuto qui per un gesto di solidarietà, ma non dirò mai 'io sono quello bravo, gli altri no'. Intanto abbiamo fatto una riunione per comprendere lo stato dell'arte. Una prima serie di problemi è già stata messa a fuoco - ha osservato Conte - c'è un decreto, se riusciamo a chiudere in tempi brevi e una base per partire. Dosare le priorità non sarà facile». Il premier ha poi chiesto ai cronisti di allontanarsi: «Lasciateci parlare, ho massimo rispetto per il vostro lavoro, ma se siete qui è diverso, non è la stessa cosa e dobbiamo parlare liberamente», ha detto fra gli applausi dei residenti.

Il sindaco di Amatrice: «Abbiamo spiegato le nostre necessità»
«Ho avuto una riunione con il Presidente Conte, alla quale hanno partecipato anche il commissario Paola De Micheli, il presidente Zingaretti, il consigliere regionale Pirozzi, l'assessore del Comune di Amatrice Marsicola, il prefetto di Rieti e la Protezione Civile» ha spiegato il sindaco di Amatrice, Filippo Palombini. «Ho avuto così l'occasione di presentare al Presidente Conte il lavoro svolto da questa Amministrazione. Da oltre un mese, con la mia Giunta e il mio staff, insieme allo staff del Commissario per la ricostruzione e a quello della Protezione Civile, lavoriamo ad una proposta di emendamenti per rendere il nuovo 'Decreto Sisma Centro Italia' più aderente possibile alle necessità reali dei territori colpiti». Un lavoro duro, di studio e analisi, con numerosi tavoli di approfondimento che si sono susseguiti settimana dopo settimana, «nei quali sono state esaminate tutte le problematiche relative alle tante difficoltà procedurali, tecniche, normative e burocratiche che ostacolano la ripresa sociale ed economica, e l'avvio della ricostruzione. Abbiamo dunque preparato un documento contenente le proposte emendative puntali che oggi ho presentato al Presidente del Consiglio». 

Il premier ha guardato in faccia la realtà
Niente annunci, come detto. Anche perché, ha spiegato il sindaco, «al premier ho mostrato la nostra realtà, l'ho accompagnato nella 'zona rossa', ne è rimasto impressionato. Gli ho raccontato del coraggio della nostra comunità e della nostra quotidianità complessa: Giuseppe Conte mi ha assicurato appoggio e sostegno nella difficile fase della ricostruzione, che sta per cominciare. Gli ho detto che dobbiamo fare una città nuova, ma che mantenga la sua storia. Ho chiesto un impegno per costruire la variante, un'opera che Amatrice attende da 50 anni e che ora, con l'apertura dei cantieri, diventa strategica ed indispensabile. Se questo è un governo forte, sono certo che farà ciò che deve fare». Il sindaco si è detto soddisfatto che anche il Presidente del Lazio, Zingaretti, «abbia oggi annunciato di essere pronto con le gare del nuovo teatro e dell'alberghiero, sono segnali di ricostruzione, due importanti simboli per la Città».

Il Decreto Sisma Centro Italia
«Questi sono i temi delle nostre proposte di emendamenti sul 'Decreto Sisma Centro Italia' che ho consegnato al Presidente Conte» ha spiegato il sindaco di Amatrice. In primo luogo «norme per lo snellimento della ricostruzione e la semplificazione del rilascio dei permessi e dei contributi» poi «il superamento del problema dei condoni sospesi, delle difformità edilizie e strutturali e della doppia conformità, delle autorizzazioni paesaggistiche e le sanatorie sismica spostando l'asse delle verifiche istruttorie sulla conformità urbanistiche, paesaggistiche e strutturali sul nuovo intervento piuttosto che sullo stato ante sisma, del quale si sono perse gran parte delle documentazioni. Questo e solo questo consente una forte accelerazione delle pratiche« chiarisce. E ancora "l'eliminazione della Vas per i piani attuativi di ricostruzione per accelerarne i tempi di approvazione, la valutazione puntuale su analisi privata geologica per evitare l'inibizione della ricostruzione nelle zone di instabilità in attesa delle messe in sicurezza generali».

Le case per i non residenti
Per quanto riguarda le case per i non residenti «la possibilità di mantenere le case provvisorie oggi eseguite per esigenze di seconde case, a condizione che si presentino nei termini le domande di ricostruzione e con l'impegno alla rimozione al termine della stessa. La possibilità di creare villaggi turistici su iniziativa pubblica e privata con strutture abitative amovibili uso seconde case per il ritorno dei non residenti che possano essere mantenute fino a ricostruzione avvenuta, fatte salve trasformazioni urbanistiche successive che le rendano definitive». E ancora sul fronte delle «norme per la gestione delle strutture temporanee, criteri per i servizi di gestione e manutenzione delle Sae che non devono gravare sui bilanci dei comuni ma che possano essere gestiti direttamente dagli stessi per dare risposte immediate. La possibilità di mantenere parte dei Sae o delle strutture provvisorie solo nei casi, a scelta dei comuni, nei quali possano intravedersi usi mirati allo sviluppo socio economico. Altrimenti devo essere ripristinate le condizioni preesistenti». Quanto alle «norme per i comuni per dargli la possibilità di incidere sulla ricostruzione - spiega il sindaco di Amatrice - riconoscere il ruolo e la mole di lavoro superiore all'ordinario dei comuni, in particolare di quelli sotto i 3000 abitanti che hanno avuto una distruzione superiore al 50%, segretari comunali di fascia superiore, altre assunzioni con 50bis a tempo determinato per figure tecniche e amministrative e la possibilità di assunzioni anche stagionali di vigili urbani per il controllo del territorio e della viabilità». Infine norme sulla zona urbana franca per risolvere il problema degli esclusi.