Unioni civili, arriva il sì del Consiglio di Stato. «Vietata» l'obiezione di coscienza
Da oggi, dunque, il provvedimento è attuativo, anche se occorrerà considerare la tradizionale vacatio legis di quindici giorni, nonché i cinque giorni necessari al ministero dell'Interno. La prima trascrizione sarà possibile già da prima di Ferragosto e non sarà ammessa l'obiezione di coscienza.
ROMA - E' stato un «parere favorevole con osservazioni» quello arrivato dalla Sezione Atti Normativi del Consiglio di Stato lo scorso 15 luglio, presentato oggi, sulla base della richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell'8 luglio, sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sulle «Disposizioni transitorie necessarie per la tenuta dei registri nell'archivio dello stato civile», ai sensi della legge sulle unioni civili.
Vietata l'obiezione di coscienza
Il Consiglio di Stato si è occupato della questione generale che riguarda i doveri di adempimento da parte dei comuni sulle richieste formulate dalle coppie omosessuali aventi diritto e, in particolare, della possibilità, evocata da alcuni sindaci, di una «obiezione di coscienza» motivabile con il rifiuto, in base a convinzioni culturali, religiose o morali, di concorrere a rendere operativo l'istituto della unione civile tra persone dello stesso sesso.
Su questo punto il Consiglio di Stato ha osservato che «la legge n. 76/2016 nulla ha espressamente previsto in proposito. In ogni caso, correttamente il decreto attuativo oggi in esame, pone gli adempimenti a carico dell"ufficiale di stato civile', e cioè di un pubblico ufficiale che ben può essere diverso dalla persona del sindaco, in modo che, eventualmente, anche una altro ufficiale di stato civile possa compiere gli atti stabiliti nell'interesse della coppia richiedente. Sicché il problema della 'coscienza individuale' del singolo ufficiale di stato civile, ai fini degli adempimenti richiesti dalla legge n. 76/2016, può agevolmente risolversi senza porre in discussione - il che la legge non consentirebbe in alcun caso - il diritto fondamentale e assoluto della coppia omosessuale a costituirsi in unione civile».
I decreti legislativi dovranno essere emanati entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge
Per quanto riguarda «la natura transitoria della fonte della disciplina», il Consiglio di Stato ha osservato che «l'adozione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per l'istituzione del registro dello stato civile può giustificarsi soltanto nella prospettiva, che il legislatore ha considerato, di una immediata applicabilità del nuovo istituto che tocca materia di estrema sensibilità e rilevanza anche costituzionale. Il Governo - precisa il CdS - dovrà, tuttavia, con i decreti delegati della legge adottare scelte definitive e organiche, rivedendo e integrando, ove necessario, anche le previsioni stabilite per la fase transitoria».
I decreti legislativi dovranno infatti essere emanati entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge (cioè entro il 5 dicembre 2016), su proposta del ministro della Giustizia, di concerto con il ministro dell'Interno, il ministro del Lavoro e il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale: «Lo scopo del decreto - sostiene ancora il Consiglio di Stato - è dunque, nella prospettiva di offrire certezza giuridica con i decreti delegati, quello di consentire immediatamente lo svolgimento del procedimento di costituzione dell'unione e altresì di permettere la certificazione di quest'ultima, affinché i cittadini interessati possano da subito invocare la tutela dei diritti loro riconosciuti ed esser allo stesso tempo chiamati al rispetto dei correlati doveri».
Istituire registro provvisorio dello stato civile presso ciascun comune
Il Consiglio di Stato «suggerisce» inoltre alla Presidenza del Consiglio dei Ministri «di chiedere al Garante della privacy, anche dopo l'entrata in vigore del decreto, il parere sul testo del provvedimento, atteso che i contenuti di tale parere potranno essere tenuti in considerazione anche ai fini della redazione dei decreti delegati».
Per il CdS è poi «condivisibile e legittima» la scelta di «istituire presso ciascun comune un registro provvisorio dello stato civile e di stabilire che i fogli costituenti il registro siano redatti secondo le formule stabilite con un provvedimento del Ministro dell'Interno da adottare entro il termine di cinque giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, posto che l'istituzione di un registro, sia pur provvisorio, delle unioni civili costituisce, sul piano amministrativo, un passaggio indispensabile per consentire l'immediata operatività della riforma. Ovviamente l'esigenza di un urgente avvio operativo del nuovo istituto impegna la responsabilità del ministero dell'Interno alla rigorosa osservanza del termine di cinque giorni per l'adozione del decreto» e in questo senso il Consiglio di Stato «suggerisce di elaborare il decreto del ministro dell'Interno durante il periodo della vacatio legis in modo da renderlo efficace in coincidenza con l'entrata in vigore del decreto di cui allo schema in esame».
Infine, «nella considerazione che il successo di una riforma legislativa non dipende esclusivamente dalla qualità della regolazione, ma in parte ben più rilevante dall'attento monitoraggio sulla sua attuazione concreta», per il Consiglio di Stato «è indispensabile una successiva, accurata attività amministrativa di valutazione dell'impatto della regolazione. Il Consiglio di Stato raccomanda, pertanto, alle autorità centrali preposte all'attuazione amministrativa delle norme, di informare in modo completo, attraverso la tempestiva adozione di specifiche circolari, linee guida e altre iniziative i prefetti, gli ufficiali dello stato civile e gli uffici consolari circa il contenuto del decreto».
La prima unione civile può essere celebrata per ferragosto
In una conferenza stampa a Palazzo Spada, il presidente della Sezione Atti Normativi Franco Frattini, ha spiegato che «il nostro parere dà il via libera definitivo: a partire da oggi il decreto può essere adottato dal Governo e, se il ministero dell'Interno usa il periodo della vacatio legis di 15 giorni per istituire il registro provvisorio previsto dal decreto, l'ufficiale di Stato civile per l'11-12 agosto può raccogliere la documentazione e la prima unione civile può essere celebrata ragionevolmente per ferragosto».
Frattini ha sottolineato che quello sulle unioni civili «è un provvedimento di cui c'era un'assoluta urgenza e che con il nostro parere può essere adottato immediatamente. Nel nostro parere chiediamo tra l'altro che il Viminale prepari e adotti in questi giorni il suo decreto sul formulario, un decreto abbastanza semplice, in modo che tra 15 giorni la prima unione venga costituita».
«Per noi da oggi si è accesa una luce su un nuovo istituto di Stato civile che ha pieno fondamento nella nostra Costituzione», ha concluso Frattini, spiegando infine che nel parere su un'eventuale obiezione di coscienza consentita ai sindaci, «diciamo che la legge nulla dice su l'obiezione di coscienza ma genericamente parla di ufficiale di Stato civile. Il sindaco lo è, ma la platea è molto più ampia».
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