Renzi: «Stiamo stupendo il mondo»
Il presidente del Consiglio, da New York, si prepara a lanciare un messaggio chiaro agli interlocutori internazionali che incontrerà nell'ambito della 70esima Assemblea Generale dell'Onu: «La crescita del Paese è nelle mani degli italiani»

NEW YORK - Matteo Renzi non è «così preoccupato del tema della crescita dell'Italia». Men che meno in relazione ai possibili effetti dati dallo scandalo emissioni che ha travolto il gruppo auto tedesco Volkswagen, uno scandalo che «non è un disastro ambientale ma una truffa che come tale va punita». Il presidente del Consiglio, da New York, si prepara a lanciare un messaggio chiaro agli interlocutori internazionali che incontrerà nell'ambito della 70esima Assemblea Generale dell'Onu: «Stiamo stupendo il mondo». E se il nostro Paese «fa quello che deve fare, siamo più forti di tutti, anche della Germania. E' la tesi che ha spiegato ieri Soros» in un'intervista al Corriere della Sera, ricorda il premier.
Abbiamo preso degli impegni e li stiamo realizzando
Renzi è ottimista. «Se pensiamo a dove eravamo un anno fa con le riforme tutte ferme mentre adesso sono state messe tutte in moto, vediamo che l'Italia la sua parte l'ha fatta», ha proseguito Renzi parlando alla stampa italiana al Palazzo di vetro. E con orgoglio ha aggiunto: «Abbiamo preso degli impegni e li stiamo realizzando nei tempi che ci eravamo dati. Che non è niente di eccezionale ma che per il nostro Paese politico (generalmente visto come lento su questo fronte, Ndr.) è davvero importante e positivo».
La crescita del Paese ora è nelle mani degli italiani
Renzi però tiene a precisare che «la crescita italiana oggi è nelle mani degli italiani. Se torna la crescita, la fiducia, la consapevolezza di essere un Paese forte e solido, cosa che con le riforme tendo a fare, l'Italia ha al proprio interno la forza per affrontare la fase della ripresa con grande determinazione».
A dimostrazione della sua tesi, Renzi ha fatto una domanda retorica: «350 miliardi di euro che sono andati nei risparmi in più rispetto ai 3.500 miliardi che già c'erano, cosa vogliono dire? Che gli italiani si sono presi paura. Dal 2012 al 2014 hanno iniziato a tenere i soldi da parte, a metterli sempre più in banca. Se riusciamo a recuperare un po' di fiducia nei consumi, nella forza del nostro Paese», allora la marcia ingranerà ancora più velocemente.
(con fonte Askanews)
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