28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Dopo l'ok definitivo all'Italicum

Le opposizioni: Mattarella non firmi

Dopo circa un anno e mezzo, tre letture e tre fiducie incassate dal governo, l'Italicum ottiene, a scrutinio segreto, il via libera definitivo dell'Aula di Montecitorio con 334 sì, 61 no e 4 astenuti tra le proteste dell'opposizione che scelgono l'Aventino e chiedono al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di non firmare una legge elettorale «schifosa».

ROMA (askanews) - Dopo circa un anno e mezzo, tre letture e tre fiducie incassate dal governo, l'Italicum ottiene, a scrutinio segreto, il via libera definitivo dell'Aula di Montecitorio con 334 sì, 61 no e 4 astenuti tra le proteste dell'opposizione che scelgono l'Aventino e chiedono al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di non firmare una legge elettorale «schifosa». «Un Porcellissimum», lo ribattezza il leghista Roberto Calderoli, autore del famigerato Porcellum bocciato dalla Corte costituzionale a gennaio del 2014.

Italicum incostituzionale come Porcellum
E proprio su quella sentenza fanno leva le minoranze ricordando che l'attuale capo dello Stato era tra i 15 giudici che cassarono quel sistema elettorale con cui per ben tre volte si è votato alle elezioni politiche (nel 2006, nel 2008 e nel 2013). «L'Italicum - dice Danilo Toninelli (M5S) in Aula - porta con sé gli stessi principi incostituzionali che portava il porcellum e Mattarella che faceva parte di quella Corte che l'ha bocciata, lo sa meglio di tutti. Le stiamo chiedendo coraggio, è una scelta coraggiosa, una scelta che serve per il bene del paese e per la nostra libertà». Gli fa eco Calderoli: «Vediamo se avrà il coraggio di promulgare una legge peggiore del Porcellum, il quale è stato cancellato da una sentenza della Corte Costituzionale quando lui era membro della stessa. Se la firma avremo ancora una volta qualcuno folgorato non sulla via di Damasco, ma sulla via di Renzi». Il presidente dei deputati Fi, Renato Brunetta, si dice convinto che «Mattarella, grazie alla sua esperienza di costituzionalista e per aver contribuito a bocciare il Procellum, rinvierà questa legge alle Camere per manifesta incostituzionalità». Comunque «ci sarà la Consulta che non potrà fare altro che rilevarne la manifesta incostituzionalità».

Boschi convinta che Mattarella firmerà
Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, si dice «convinta» che Mattarella firmerà. E il premier Matteo Renzi usa twitter per il primo commento all'approvazione della riforma elettorale: «Impegno mantenuto, promessa rispettata. L'Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio». Secondo l'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani tuttavia i no registrati oggi sulla legge elettorale pesano: «Sessantuno voti contrari mi sembrano un dissenso abbastanza ampio. C'è un dato politico di cui bisognerà tenere conto».

I no
Sono voti ascrivibili quasi tutti alla maggioranza perché i deputati dell'opposizione decidono di non partecipare al voto. Con tredici eccezioni che restano in Aula a votare no: 9 ex M5S, Saverio Romano di Fi, Massimo Corsaro, Claudio Fava, Luca Pastorino. Sul resto dei no è guerra di numeri: a sentire la minoranza del Pd sono tutti ribelli dem, a sentire i renziani tra i no ci sarebbero anche i voti degli ex grillini, di qualcuno di Scelta civica e di Ncd. Il voto segreto chiesto da Fi, Fratelli d'Italia e Lega permette solo di fare congetture e di avere con certezza soltanto i nomi di presenti, assenti e astenuti (Marilena Fabbri, Antonella Incerti e Donata Lenzi del Pd e Adriana Galgano di Scelta Civica). E' certo che il fronte della maggioranza del governo Renzi, in questa occasione a quota 334, oggi si è assottigliato sia rispetto ai voti sulla carta (396) sia rispetto ai sì alla fiducia della scorsa settimana (350).