28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Forza Italia sulla Legge elettorale

Brunetta: Italicum è violenza alla democrazia e Mattarella la boccerà

Secondo Renato Brunetta, l'approvazione dell'Italicum è «una violenza a questa Assemblea, alla democrazia del nostro Paese. l'Italia non merita tutta questa violenza» e per questo Forza Italia dice «no a questa infame legge elettorale»: «Mattarella rinvierà questa legge alle Camere per manifesta incostituzionalità».

ROMA (askanews) - L'approvazione dell'Italicum è «una violenza a questa Assemblea, alla democrazia del nostro Paese. l'Italia non merita tutta questa violenza» e per questo Forza Italia dice «no a questa infame legge elettorale», convinti che «Mattarella, grazia alla sua esperienza di costituzionalista e per aver contribuito a bocciare il Procellum, rinvierà questa legge alle Camere per manifesta incostituzionalità». Lo dice Renato Brunetta, intervenendo in dichiarazione di voto alla Camera, sostenendo che «ci sarà comunque la Consulta che non potrà fare altro che rilevarne la manifesta incostituzionalità».

La legge del regime monopartitico
Brunetta elenca dieci motivi per cui Forza Italia dirà no alla legge, che pure aveva votato identica al Senato. E non lesina le accuse sugli effetti che l'Italicum produrrà: «Regime da Ddr di Honecker», «pulizia etnica», «autoritarismo di un uomo solo al comando», «disegno di dominio di Renzi». Per il capogruppo azzurro, l'Italicum è dunque «una truffa, altro che la legge truffa di De Gasperi». Perché «è studiata per permettere a un partito, il Pd, con il sostegno della corona di piccoli satelliti affetti da sindorme di Stoccolma, di prendersi il 55% dei seggi avendo preso magari solo il 25% dei voti». Una legge che determinerà «un regime monopartitico, dove è reso impossibile costituire una opposizione seria, un regime da Ddr di Honecker: un partito unico e il pulviscolo attorno».

L'uomo solo al comando
E «la ratio» dell'Italicum «non è la governabilità, ma l'autoritarismo di un uomo solo al comando: il capo del partito egemone potrebbe operare una pulizia etnica per il dominio su ogni ambito democratico, partendo dal proprio partito fino alla Corte Costituzionale», consegnando "un potere senza contrappeso a chi comanda il partito che vince». Una legge anche «incostituzionale, perchè nega il principio di uguaglianza in particolare in Alto Adige e Val d'Aosta». Una legge frutto di «un azzardo morale di Renzi che prima ha garantito e poi tradito il principio delle riforme ad ampia maggioranza». Una legge «imposta a viva forza al Parlamento, a colpi di fiducia», e che «si applica solo a questa Camera che non ha potuto toccare palla». Una legge, inssite Brunetta, che «ha camminato sulla fiducia estorta con un ricatto morale al partito di maggioranza, con la Direzione Pd che è sostitutiva del Parlamento. E se accade questo oggi, cosa accadrà a Italicum in vigore?». Una legge, infine, che «è rifiutata dalla maggior parte degli italiani» e che «assomiglia ai disegni di dominio di Renzi, alla sua bulimia di potere, alla mancanza di rispetto per chi dissente da lui, catalogato come oggetto da rottamare», con espressioni che «assomigliano a quelle del ventennio fascista».