29 marzo 2024
Aggiornato 08:00
Il responsabile giustizia del Pd annuncia

Ermini: «Se servirà, avanti con la fiducia sull'Italicum»

Continua il dibattito sulla legge elettorale. "Sono 13 mesi che discutiamo di questa legge elettorale, è una legge dirimente e l'abbiamo rivoltata: nel momento in cui il Parlamento continua a dire che non la voterà, la fiducia diventa una possibilità", ha dichiarato David Ermini.

Roma (askanews) - Continua il dibattito sulla legge elettorale. "Sono 13 mesi che discutiamo di questa legge elettorale, è una legge dirimente e l'abbiamo rivoltata: nel momento in cui il Parlamento continua a dire che non la voterà, la fiducia diventa una possibilità", ha detto, intervistato a Radio Città Futura, David Ermini, responsabile giustizia del Pd, uno dei deputati chiamati a sostituire i 10 'dissidenti' in commissione Affari costituzionali sull'Italicum. Ma in molti non sono d'accordo.

La fiducia forse sarà inevitabile: non ci fermiamo
«La fiducia ci vuole - ha spiegato - nel momento in cui si utilizza la legge elettorale per fare un attacco diretto al governo. Nel momento in cui un segretario, con una grande forza, cerca di rivoltare questo paese per farlo uscire dalla palude, è chiaro che ci siano tantissime forze che tirano indietro. Quelli che hanno fatto politica in questi 25 anni sono quelli che hanno frenato questo paese e noi dobbiamo superarli. Noi non ci stiamo più - ha ripetuto l'esponente della segreteria Pd - a far impantanare le leggi, se il governo dice che questa legge è dirimente, che se non passa va da Mattarella e rimette il mandato, se c'è in gioco la stessa legislatura, a questo punto è più corretto mettere la fiducia in modo formale, piuttosto che metterla in modo sostanziale. In Italia non si può continuamente rimandare. Visto che in questo momento non si riesce a mettere d'accordo tutti, la fiducia sarebbe una richiesta che fa il governo per capire se possiamo continuare a governare».

Ginefra: La democrazia è salva, siamo sempre pronti al dialogo
«Ritengo la legge elettorale perfettibile, anche alla luce del completamento della riforma costituzionale, e mi auguro che ci sia un tempo per migliorarla, anche durante la sua lunga vacatio legis. Per questo non smetterò di chiedere al governo un impegno in tal senso. Trovo però particolare la posizione di chi, anche in Area Riformista, denuncia che sarebbe in ballo la qualità della democrazia». Così il deputato riformista Dario Ginefra, che aggiunge: «Se fossimo davvero al cospetto di una torsione democratica, mi stupirei del fatto che si rinviasse la nostra riunione di area per 'concomitanti impegni di molti'».

Pisicchio: Rispettate il Parlamento
«La politica deve fare uno sforzo per spiegare alla pubblica opinione perché, a fronte dei molti e drammatici problemi che attanagliano il Paese, si accapiglia sulla legge elettorale e non per andare a votare col nuovo sistema domani, ma per continuare la legislatura fino al 2018». Lo ha affermato il capogruppo del Misto alla Camera, Pino Pisicchio. «E bisogna anche che qualcuno spieghi - ha aggiunto - che il contenuto di questa legge non è una questione di pertinenza esclusiva del partito di maggioranza e della sua articolata dialettica interna, ma interpella tutto il Parlamento, perché è la regola del gioco democratico».