20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Il governatore del Veneto sull'emergenza sbarchi

Zaia: «Bisogna intervenire sulle spiagge libiche e creare campi profughi laggiù»

Luca Zaia, governatore della Regione Veneto e candidato alle prossime elezioni del 31 maggio, commenta quella che definisce «la svolta dei distratti» nell'ambito delle soluzioni urgenti da trovare al fenomeno migratorio che sta «invadendo l'Italia» mentre l'Europa non muove un dito.

VENEZIA (askanews) - «Bisogna intervenire sulle spiagge libiche; creare campi profughi umanitari laggiù; distruggere i barconi prima che vengano caricati di persone; usare i droni; coinvolgere concretamente l'Europa; non escludere il blocco navale; portare aiuto a casa loro». A parlare è Luca Zaia, governatore della Regione Veneto e candidato ancora per quella posizione alle prossime elezioni del 31 maggio. 

«Sono due anni che ripeto le stesse cose»
«Oggi, tranne la Boldrini che si spezza ma non si piega, lo dicono tutti: l'Onu, Capi di stato e di Governo, compresi quelli che, come la Francia, questa situazione hanno contribuito a crearla; da Renzi a Gentiloni ("gli scafisti finanziano il terrorismo"), a tutti i protagonisti dei salotti televisivi. Benvenuti fra noi!! Ho cominciato a dire queste cose da almeno due anni, tacciato ora di razzismo, ora di insensibilità, ora di strumentalizzazione. Oggi, dopo tanto tempo, migliaia di morti, l'accresciuto rischio terrorismo, la scoperta di una gigantesca rete criminale a monte e tensioni sociali sui territori, mi ritrovo in ampissima compagnia. Hanno perso almeno due anni, ora cerchino di recuperare in fretta. Significa fare, subito, tutto quel che serve. Oppure risparmino il fiato ed evitino altre brutte figure», continua Zaia.

La svolta dei distratti
Il Governatore del Veneto afferma questo commentando quella che definisce «la svolta dei distratti» nell'ambito delle soluzioni urgenti da trovare al fenomeno migratorio che sta - riprende Zaia - «invadendo l'Italia, mentre l'Europa parla parla ma non dice l'unica cosa che dovrebbe: siamo pronti a imporre agli Stati membri di farsi carico, ognuno per quota parte, dei profughi per i quali sia riconosciuto il diritto d'asilo e a gestire in modo coordinato il rimpatrio degli altri».