20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Ncd soddisfatta per l'art.18

Sacconi: «Abbiamo vinto noi moderati, non Renzi»

"Hanno vinto i riformisti, di destra come di sinistra, che stanno imprimendo un'accelerazione al cambiamento del Paese, reso obbligato dalla forza delle cose. E che ci consente di fare oggi quello che poteva essere difficile fare ieri": afferma Maurizio Sacconi, presidente dei senatori Ncd, in un'intervista alla Stampa, parlando del Jobs act all'esame della Camera.

ROMA - «Caro Antonio Polito, grazie ma hanno vinto i riformisti di destra e di sinistra. Insieme». Risponde così su Twitter Maurizio Sacconi, capogruppo Ncd al Senato, ad un tweet di Antonio Polito che sosteneva che sul Jobs act ha prevalso la linea di Ncd.

HANNO VINTO I RIFORMISTI - «Hanno vinto i riformisti, di destra come di sinistra, che stanno imprimendo un'accelerazione al cambiamento del Paese, reso obbligato dalla forza delle cose. E che ci consente di fare oggi quello che poteva essere difficile fare ieri». Lo afferma Maurizio Sacconi, presidente dei senatori Ncd, in un'intervista alla Stampa, parlando del Jobs act all'esame della Camera.

IL JOBS ACT? E' DI DESTRA - Sacconi fa sapere che il testo dei decreti attuativi della legge delega sul lavoro «è già concordato: so bene cosa ci sarà scritto. Non lo posso anticipare, ma posso dire che sarà individuata una fattispecie di licenziamento disciplinare estrema, e sarà scritto in modo così certo da non lasciare nessuno spazio discrezionale al magistrato». "Questo testo - rivendica Sacconi - è praticamente quello del Senato. Come testimoniano le voci di critica che arrivano da sinistra. Orfini è un cireneo che cerca di tenere insieme l'impossibile».Renzi dice che il Jobs act è una riforma di sinistra? «E io non mi metterò certo a dire che è di destra, perché non me ne frega nulla di fare una gara. Dico solo che completa un ciclo iniziato nel '96 con i consigli di Marco Biagi».

SIAMO SODDISFATTI - «Siamo soddisfatti. Il governo ha indicato correttamente la formulazione concordata che esplicitamente individua nell'indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità di servizio la sanzione ordinaria del licenziamento illegittimo tanto economico quanto disciplinare, con la sola eccezione per quest'ultimo di specifiche fattispecie. Vi è l'intesa che dovranno essere disegnate in modo così circoscritto e certo da non consentire discrezionalità alcuna al magistrato, in modo che i datori di lavoro abbiano quella prevedibilità dell'applicazione della norma che li può incoraggiare ad utilizzare i contratti a tempo indeterminato. Ora dobbiamo fare presto", conclude dichiarando in una nota il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi.