28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
MoVimento 5 Stelle

Renzi, «il cameriere poco efficiente»

«Draghi ha licenziato il terzo cameriere, dopo Monti e Letta è l'ora Renzie». E' quanto si legge in un post sul blog di Beppe Grillo dal titolo «Renzie e Schettino indivisi a Berlino #vacanzeserene. Dopo le dichiarazioni di Draghi di ieri in cui auspica una diminuzione di sovranità nazionale e un'accelerazione delle riforme è del tutto chiaro che è lui il vero capo del Governo. Un banchiere mai el

ROMA - «Draghi ha licenziato il terzo cameriere, dopo Monti e Letta è l'ora Renzie». E' quanto si legge in un post sul blog di Beppe Grillo dal titolo 'Renzie e Schettino indivisi a Berlino #vacanzeserene'.

«Dopo le dichiarazioni di Draghi di ieri in cui auspica una diminuzione di sovranità nazionale e un'accelerazione delle riforme è del tutto chiaro - si sottolinea - che è lui il vero capo del Governo. Un banchiere mai eletto da nessuno... che detta ordini al signor Napolitano che esegue prontamente nominando a destra e a sinistra tizio e caio senza passare dalle elezioni in funzione dell'obbedienza cieca e assoluta ai voleri della Troika e al trionfo della finanza sugli Stati sociali e sulle Costituzioni nate dalla guerra contro il nazifascismo e ormai considerate obsolete, come ricordato dalla JP Morgan».

«Renzie non ha fatto abbastanza velocemente i compiti (servizietti?) a casa che gli erano stati assegnati. Certo - si legge ancora sul blog di Grillo - è un cameriere servizievole, ma non abbastanza efficiente. E allora il calcio nel culo, prima degli italiani, glielo ha anticipato Draghi per conto della finanza, di chi vuole la garanzia che gli investimenti nelle imprese italiane comprate in questi mesi per un pezzo di pane e la quota di debito pubblico non vengano perduti».

«Perché Renzie - si domanda - non si occupa del taglio dei costi della politica, dello smantellamento della burocrazia, della legge anticorruzione, del conflitto di interessi, e della messa in pratica della spending review di Cottarelli, retrocesso sprezzantemente a 'commercialista' da un condannato in primo grado per danno erariale? Tutte misure che farebbero ripartire l'economia insieme alla restituzione dei crediti alle imprese, promessi e mai erogati».

«La risposta - si sottolinea sul blog - è che questi tizi, dal signor Napolitano in giù, stanno preparandosi alle barricate prima del default riducendo ogni interstizio in cui la volontà popolare si possa esprimere. Che altro è infatti la riforma del Senato, se non la sostanziale abolizione di un controllo parlamentare sul governo e sul processo legislativo da parte del cittadini? Atto difensivo prima di prendere misure straordinarie che metterebbero a rischio l'ordine pubblico come la chiusura delle banche o il contingentamento delle pensioni. Questi stanno scherzando con il fuoco. Il Parlamento è sovrano, è l'espressione del popolo, il Governo è soggetto al Parlamento e non a banchieri, piduisti o camerieri assunti a progetto per i lavori sporchi divorati dall'ambizione. Renzie e Schettino - è la conclusione - indivisi a Berlino. E' l'Italia che va.... ma dove va?».