26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Politiche europee

Renzi vede D'Alema: non do ora nome candidato UE

Un colloquio che è servito anche a chiarire le incomprensioni delle scorse settimane, quando D'Alema non aveva gradito di essere usato come «spauracchio» per imporre il nome di Federica Mogherini e Renzi era rimasto un po' perplesso quando l'ex premier e ministro degli Esteri era stato ricevuto proprio da Juncker.

ROMA - Jean Claude Juncker dovrà aspettare, il candidato italiano alla commissione Ue non verrà ufficializzato fino a quando non sarà chiaro quale incarico toccherà all'Italia. Durante il colloquio con Massimo D'Alema di oggi pomeriggio, secondo quanto si apprende, il presidente del consiglio avrebbe ribadito la linea fissata già da alcuni giorni: nessuna candidatura se non si dice chiaramente quale posto tocca all'Italia. Un colloquio che è servito anche a chiarire le incomprensioni delle scorse settimane, quando D'Alema non aveva gradito di essere usato come 'spauracchio' per imporre il nome di Federica Mogherini e Renzi era rimasto un po' perplesso quando l'ex premier e ministro degli Esteri era stato ricevuto proprio da Juncker.

NESSUNA INIZIATIVA PERSONALE - D'Alema, già nei giorni scorsi, aveva avuto modo di tranquillizzare il premier su questo, spiegando via sms che era andato a parlare con il presidente della commissione Ue era avvenuto in quanto vice-presidente della Feps, la federazione delle fondazioni progressiste. Nessuna iniziativa personale e, tantomeno, nessuna autocandidatura in concorrenza con quella della Mogherini, come pure molti renziani continuano invece a sostenere.

IL PATTO CON HOLLANDE - Di sicuro, però, Renzi ha confermato che l'Italia per ora non offre né il nome della Mogherini, in via ufficiale, né altri. Il premier sarebbe convinto che il patto con Francois Hollande tenga e che il francese Moscovici possa arrivare davvero al ruolo di commissario per gli affari economici, sostenendo in cambio la candidatura italiana alla Pesc.