Siria, Mosca e Washington tra collaborazione e polemiche
Fino a qualche mese fa acerrimi nemici, oggi Stati Uniti e Russia stanno cercando di mettere da parte le rivalità per trovare la quadra della crisi siriana. In mezzo a scontri e polemiche
MOSCA - Stati Uniti e Russia appoggiano gli sforzi delle Nazioni Unite per organizzare i negoziati inter-siriani a Ginevra, con l'obiettivo di «raggiungere un accordo politico in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza»: lo hanno reso noto fonti del Cremlino, al termine di un colloquio telefonico fra i presidenti Vladimir Putin e Barack Obama.
Putin: necessaria un'ampia coalizione
Putin, come riportato dall'agenzia di stampa russa Interfax, ha anche sottolineato la necessità di un'ampia coalizione internazionale per la lotta contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis) e altri gruppi terroristici, ribadendo l'urgenza di «stilare un elenco dei gruppi terroristici», scrive Interfax.
L'incontro Kerry-Lavrov
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il segretario di Stato Usa John Kerry si incontreranno la prossima settimana per discutere, tra l'altro, anche della situazione in Siria, ha annunciato il viceministro degli Esteri russo Gennady Gatilov, scrive Interfax. «Sì si incontreranno la prossima settimana», ha dichiarato Gatilov rispondendo alle domande dei giornalisti a Ginevra. Alla domanda sui temi dell'incontro e se sarà dedicato alla crisi siriana Gatilov ha sottolineato che «quando si incontrano discutono di tutti i problemi non solo di Siria».
Oppositori o terroristi?
«Nessun progresso», però, è stato fatto a proposito della lista dei componenti dell'opposizione siriana che dovrà negoziare con Damasco, nel corso dell'incontro tripartito che si è svolto ieri a Ginevra tra Russia, Stati Uniti e Onu. Lo ha annunciato il viceministro degli Esteri russo Gennady Gatilo, scrive Interfax. La Russia ha ripetuto che Ahrar ash-Sham e Jaysh al-Islam «non dovrebbero fare parte della delegazione dell'opposizione perché sono organizzazioni terroristiche», ha aggiunto sottolineando che «De Mistura non ci ha ancora mostrato la lista redatta a Riad».
Accuse a Mosca
Ha fatto molto discutere nei giorni scorsi la notizia a proposito di un raid russo che avrebbe colpito una scuola di una località ribelle nei pressi di Aleppo, nella Siria settentrionale. Il Ministero degli Esteri russo ha però smentito di avere bombardato civili in Siria. Stando alle cifre fornite dalle forze militari russe dall'inizio dell'anno sono stati colpiti 1.097 obbiettivi «terroristici», in particolare delle infrastrutture delle milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis) così come veicoli blindati o raffinerie clandestine. Non è la prima volta che Mosca viene accusata di fare stragi di civili, inpassato la denuncia è giunta proprio dagli Stati Uniti. Questa volta, è stata la Francia, attraverso il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, a definire «assolutamente necessario» da parte di Mosca e del regime di Damasco la fine delle incursioni aeree «contro la popolazione civile».
Egitto e Riad si scontrano sulla Russia
Riad, principale alleato americano nella regione, ha invece accusato Mosca di colpire con i raid principalmente l'opposizione moderata al regime di Assad. L'Egitto invece, si è mostrato in dissenso con tale posizione. Lo ha fatto con una dichiarazione del ministero degli Esteri, Sameh Shukri, ripresa dal quotidiano panarabo al Quds al Arabi. «Noi abbiamo fiducia nelle capacità della Russia di distinguere le organizzazioni terroristiche da altri obiettivi», ha detto il capo della diplomazia egiziana. Parlando dalla Germania, dove si trova in visita ufficiale, Shukri ha spiegato che «individuare questa distinzione non è monopolio della Coalizione internazionale contro il terrorismo alla quale fanno parte gli Stati Uniti, Germania e anche l'Egitto». Riferendosi alle recenti forniture di armi russe all'esercito egiziano, il ministro ha detto: "Abbiamo un partenariato con gli Usa", ma ha anche aggiunto che «dobbiamo diversificare le nostre relazioni».
Discussi cambi di strategia per gli Usa
Ma le polemiche non hanno risparmiato neppure gli Stati Uniti. Duro attacco del leader dell'opposizione moderata siriana al presidente americano Barack Obama accusato di averli «abbandonati» per «assecondare la Russia». «Gli Stati Uniti hanno rivisto le loro posizioni circa la Siria, alleggerendo la linea, per assecondare la Russia», ha detto, citato dal quotidiano panarabo al Quds al Arabi, Riad Hijab, di recente nominato coordinatore dell'opposizione siriana definita «moderata». Lo stesso Riad ha quindi messo in guardia che la propria parte politica «dovrà affrontare la difficile scelta di partecipare o meno ai colloqui di pace» previsti a Ginevra il 25 di questo mese. «Vi è un evidente abbandono da parte degli Stati Uniti», ha detto Hijab, secondo cui la risoluzione Onu del primo dicembre scorso, che ha aperto la via ai prossimi negoziati di pace, «è stata voluta dagli Usa nonostante contenesse molte falle». Rispondendo ad una domanda circa le posizioni, in generale, dell'amministrazione Usa sul conflitto siriano, il leader dell'opposizione sostenuta dall'Occidente non ha esitato a rispondere duramente: «Non credo che la Storia perdonerà il presidente Obama».
(Con fonte Askanews)
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