L'ira dei sauditi: «Obama traditore»
E' questo «il grido di dolore» lanciato su Twitter dagli internauti filo-sauditi all'indomani dello storico accordo sul nucleare iraniano raggiunto a Losanna. Di contro, il social network è invaso da tweet dei filo-iraniani che esultano per «l'eroe americano»; ovvero il tenace ministro degli Esteri iraniano Mohammed Javad Zarif.
WASHINGTON (askanews) - «Obama traditore». E' questo «il grido di dolore» lanciato su Twitter dagli internauti filo-sauditi all'indomani dello storico accordo sul nucleare iraniano raggiunto a Losanna. Di contro, il social network è invaso da tweet dei filo-iraniani che esultano per «l'eroe americano»; ovvero il tenace ministro degli Esteri iraniano Mohammed Javad Zarif che, tra l'altro, ha avuto un bagno di folla al suo arrivo all'aeroporto di Teheran. Askanews ha raccolto solo alcune delle migliaia di tweet postati sull'edizione araba del social network subito dopo l'annuncio. Eccone alcuni:
«Obama traditore, Ban (Ki-Moon) traditore. Siete tutti traditori e vi odio tutti». E' questo il commento disperato di @wedadmansoor, una donna saudita che sintetizza con efficacia la grande delusione del suo Paese che rimane pur sempre il principale alleato degli Usa nella regione. «Un grido di dolore per la morte della coscienza», è invece il triste cinguettio di Nada al Nabulsi seguito da un altro grido allarmato come quello di @aburkan1999 che twitta: «E' un accordo con un solo paragrafo: ai persiani la terra. Ai romani (intesi come occidentali) il sottosuolo (il petrolio). La nazione araba è persa».
Delusione e tristezza che si mescolano a frustrazione e rabbia come emerge da tanti tweet: «Mohammed al Sahil» sul suo account @Maflash, scrive: «E' dovere degli Stati del Golfo non fidarsi dell'America che non ci proteggerà e sono loro che hanno aiutato l'espansionismo iraniano. Un punto interrogativo grande come tutta la penisola araba».
«L'America e l'Europa sono giunte alla convinzione che la convivenza con l'Iran è meglio che fare la guerra a Teheran. La distanza geografica e religiosa non ha impedito di firmare l'accordo nucleare», argomenta invece @Nader Abdel Imam.
Mazen al Sarhan è arrabbiato e sotto l'hashtag #accordonucleare, twitta: «La politica guarda unicamente agli interessi, anche a spese della moralità e della coscienza». Per «Annahar», il quotidiano filo-saudita libanese: «Da oggi non c'è alcuna differenza tra l'asse del male e il grande satana».
Non manca chi, come @dianamoukalled, ricorda la natura autoritaria del regime degli ayatollah di Teheran: «Le immagini dei festeggiamenti di Teheran -scrive - sembrano ancora più belle dello stesso accordo, è importante però che la gente uscita nelle strade possano festeggiare le loro libertà usprate».
Sul versante opposto, la gioia, quella di molti filo-iraniani sicuramente felici, se non altro, per la prospettata fine dell'embargo. Su tutti, @aminq2, una ragazza che pubblica la foto dei festeggiamenti a Teheran che twitta all'artefice dell'accordo da parte iraniana: «Zarif sei accolto da eroe, ti meriti tutto».
Molti gli sfottò ai rivali «arabi» come fa per esempio Najah Mohammed Ali, che sul suo account @NajahNajahmali, scrive: «Gli arabi inviperiti per l'accordo nucleare parlano di concessioni dell'Iran, e noi diciamo a loro morite nella vostra ira: non otterrete niente da Teheran se non attraverso il dialogo».
«Proprio perché Israele è triste, noi siamo felici». Parole postate da Hashim al Safawani sul suo account @hashim2220.
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