13 settembre 2024
Aggiornato 12:30
Nucleare iraniano

La visita di Rohani a Vienna offuscata dall'arresto del diplomatico iraniano «collegato» all'attacco di Parigi

L'Iran respinge con forza qualsiasi coinvolgimento nell'attacco sventato a Parigi

VIENNA - Il presidente iraniano Hassan Rohani, in cerca di partnership economiche per contrastare il ritorno delle sanzioni statunitensi, è a Vienna, dove è stato siglato lo storico accordo sul programma nucleare di Teheran ora minacciato a causa del ritiro degli Usa dall'accordo siglato nel 2015. La visita, ritenuta da Teheran "di fondamentale importanza" per la cooperazione tra la Repubblica islamica e l'Europa, è offuscata dal recente arresto di un diplomatico all'ambasciata iraniana di stanza nella capitale austriaca, sospettato di essere coinvolto in un attacco sventato ontro un raduno di oppositori iraniani tenuto sabato scorso nei pressi della capitale francese Parigi. Poche ore prima dell'arrivo a Vienna di Rohani, le autorità austriache hanno convocato d'urgenza l'ambasciatore iraniano annunciando che l'Austria avrebbe ritirato lo status diplomatico dell'arrestato. Quest'ultimo, arrestato sabato in Germania potrebbe presto sarà estradato in Belgio, dove vengono coordinate le indagini del presunto attacco di Parigi, ha detto il procuratore di Bamberg, nel sud della Germania, citato da DPA.

Perché no l'immunità
A causa della presunta commissione di un reato in un paese diverso da quello in cui è di stanza, l'immunità diplomatica non può essere invocata, come hanno detto alla France Presse diverse fonti. Il clamore suscitato dall'arresto non ha cambiato l'ordine del giorno della visita di Rohani, che arriva a Vienna dopo una tappa in Svizzera, e che ha incontrato il suo omologo austriaco Alexander Van der Bellen e il primo ministro Sebastian Kurz in mattinata. Per Teheran, il coinvolgimento di un rappresentante iraniano ufficiale in un piano di attacco in Europa cade nel momento peggiore.

L'incontro
Lunedì scorso il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI), entità vicina ai Mojahedin del Popolo che combatte il regime iraniano, aveva detto che "il diplomatico del regime dei mullah in Austria arrestato in Germania (...) si chiama Assadollah Assadi" accusandolo di essere stato lo "sponsor" e il "pianificatore principale" dell'attacco. Si ritiene che il il diplomatico sia stato in contatto con una coppia belga di origine iraniana arrestata a Bruxelles in possesso di 500 grammi di esplosivo da utilizzare per un attacco contro un raduno organizzata da Mojahedin del Popolo (MEK) nei pressi di Parigi sabato scorso. Il MEK, è un partito dell'opposizione iraniana, fondata nel 1965 e bandito dalle autorità iraniane dal 1981. Al raduno di sabato, hanno partecipato esponenti politici degli Stati Uniti, come l'ex sindaco di New York e oggi avvocato personale del presidente americano Donald Trump, Rudy Giuliani. Proprio oggi, il ministero degli Esteri iraniano ha affermato che i sospetti arrestati in Belgio sono membri del Mojahedin popolare. Il contesto è tanto più delicato in quanto i ministri degli esteri dei cinque Stati firmatari dell'accordo nucleare si incontreranno domani con Rohani a Vienna per la prima volta da quando Donald Trump ha deciso di ritirarsi dall'accordo nucleare.