29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
L'attacco frontale contro il trattato di libero scambio

Ttipleaks, i segreti svelati da Greenpeace: meno tutele per l'ambiente e per la salute

Greenpeace si è lanciata contro il TTIP per denunciarne l'opacità delle negoziazioni che potrebbero danneggiare i cittadini europei. Secondo l'organizzazione, oltre 1 milione di persone non sa assolutamente nulla del trattato che le riguarda. Ma per la Commissione Europea si tratta solo di "fraintendimenti"

BERLINO - Greenpeace ha pubblicato una serie di documenti riservati che hanno alzato il velo sul trattato di libero scambio Ttip, oggetto di negoziati fra Stati Uniti e Europa dal 2013.

Greenpeace contro il TTIP
Il partenariato transatlantico sulla liberalizzazione del commercio e la protezione degli investimenti, questo il nome per esteso, ha come obiettivo abbattere le barriere commerciali e favorire gli scambi. Greenpeace, tramite la rivelazione di documenti che mostrano forti disaccordi fra le due parti, accusa gli Stati Uniti di far pressione per scardinare gli standard europei in materia di salute dei cittadini e tutela dell'ambiente e chiede di fermare i negoziati per dare il via ad un dibattito pubblico trasparente.

1 milione di persone non sa nulla del trattato che le riguarda
«Noi facciamo tutto questo per rendere più trasparente un processo di negoziazione scandalosamente opaco - spiega Stefan Krug, direttore dell'ufficio di Greenpeace a Berlino - E' veramente incredibile che quasi 1 miliardo di persone fra Europa e Stati Uniti siano toccate dal Trattato e dalle sue conseguenze e non sappiano nulla del suo contenuto». In gioco ci sono le norme cardine sui controlli della qualità e la tipologia di prodotti, l'importazione, la regolamentazione di sostanze pericolose o degli ogm ad esempio.

Per la Commissione europea si tratta di fraintendimenti
Daniel Mittler è direttore politico a Greenepace International. «I governi dicono di preoccuparsi del clima, hanno appena firmato un accordo e contemporaneamente stanno per concluderne un altro che diminuirà la protezione sul clima e renderà più difficile avere regole che assicurino la diminuzione dell'inquinamento». La Commissione europea ha commentato le rivelazioni di Greenpeace parlando di «fraintendimenti» e assicurando che non accetterà mai di ridurre la tutela dei consumatori. Sarà davvero così?