19 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Politiche europee

L'UE taglia ancora il PIL dell'Italia (-11,2%), Gentiloni: «L'unico vero paracadute è una forte ripresa economica»

Il Prodotto interno lordo della zona euro scenderà a -8,7% nel 2020, per risalire al 6,1% nel 2021. Il Commissario europeo, Paolo Gentiloni: «Ripresa incerta, danni più forti del previsto»

Il Commissario europeo agli Affari economici e finanziari, Paolo Gentiloni
Il Commissario europeo agli Affari economici e finanziari, Paolo Gentiloni Foto: ANSA

BRUXELLES - «Il peggio della crisi sanitaria del Covid-19 e della caduta del Pil è passato, ma per evitare gravi conseguenze sociali e un aumento delle divergenze fra le economie dei paesi europei bisogna ora varare al più presto il Piano di rilancio comune presentato dalla Commissione europea, per garantire una forte ripresa economica in tutti gli Stati membri». Lo ha affermato il commissario europeo agli Affari economici e finanziari, Paolo Gentiloni, rispondendo oggi a Bruxelles ad alcuni giornalisti italiani, a margine della sua conferenza stampa sulla presentazione delle Previsioni economiche d'estate dell'Esecutivo comunitario.

«Il peggio è passato senz'altro dal punto di vista della pandemia, e dal punto di vista delle cifre del Prodotto interno lordo, che hanno avuto ovviamente una caduta enorme nel primo e nel secondo trimestre di quest'anno, e che si riprenderanno nei prossimi trimestri», ha rilevato Gentiloni.

«Ma certamente - ha precisato - il peggio non è archiviato sui rischi delle conseguenze, soprattutto sociali, di questa crisi. Perché noi abbiamo degli strumenti in Europa, e anche in Italia, di protezione in caso di crisi, come la cassa integrazione o schemi simili in altri paesi, che non sono degli strumenti eterni. Quindi, la risposta immediata utilizza dei paracadute dal punto di vista sociale, ma l'unico vero paracadute per evitare che la crisi sociale si accentui in autunno è una ripresa forte dell'economia. E affinché riprenda l'economia ci vuole una grande fiducia, perché il clima di incertezza non aiuta la ripresa economica».

«Le previsioni - ha continuato Gentiloni - ci dicono che c'è ancora una grande incertezza nell'economia europea, che deriva dal fatto che i lockdown sono stati abbandonati, e le economie stanno riaprendo, ma è ancora un processo molto graduale che ha bisogno di fiducia, di iniziativa, e soprattutto di un grande progetto comune europeo».

«Perché quello che emerge da queste previsioni è che certamente la crisi ha colpito tutti i paesi europei, ma non allo stesso modo. E che le conseguenze economiche non saranno uguali per tutti i paesi. Quindi, se vogliamo evitare che aumentino le differenze nella famiglia europea, dobbiamo varare al più presto questo Piano di 'recovery' proposto dalla Commissione», ha sottolineato il commissario.

«Noi nelle nostre previsioni non abbiamo conteggiato l'impatto del Piano di 'recovery', ma siamo assolutamente consapevoli del fatto che sarà molto significativo"; quindi, ha indicato Gentiloni, «investire risorse politiche e intellettuali su questi piani di rilancio di tutti i paesi europei, e in particolare in quelli che risultano più colpiti, come l'Italia, la Spagna, la Francia e altri, è assolutamente fondamentale. il piano è la risposta non solo alle difficoltà dell'economia europea, ma anche al fatto che queste difficoltà non sono le stesse per tutti i paesi, altrimenti basterebbero le risposte dei singoli Stati. Serve una risposta comune - ha insistito - per evitare che le differenze fra paesi aumentino».

Quanto alla opposizione dei cosiddetti «Paesi frugali» alle dimensioni e alle ambizioni del pacchetto di rilancio, il commissario ha osservato: «Penso che se guardiamo questa cosa un po' in prospettiva, se pensiamo a com'era la discussione europea cinque-sei mesi fa, i passi avanti nella consapevolezza di tutti i paesi membri, anche quelli riluttanti a una iniziativa comune, ci sono stati».

«Non saremmo qui a discutere di questo piano da 750 miliardi della Commissione europea - ha proseguito Gentiloni - se non ci fossero stati questi passi avanti. Ma non bastano; e non si può immaginare di risolvere il problema - ha avvertito - rinviandolo a dopo la pausa estiva; non c'è pausa estiva per le nostre economie, e per le nostre comunità. C'è una risposta urgente» da dare, «e i dati che abbiamo presentato questa mattina confermano questa urgenza».

A chi chiedeva come debba reagire l'Italia, che secondo le previsioni è lo Stato membro con la più forte caduta del Pil nel 2020 (-11,2%), Gentiloni ha replicato: «Con l'orgoglio di un paese che, essendo stato colpito prima è più degli altri, ha reagito complessivamente molto bene a questa crisi, prendendo le decisioni giuste che altri paesi hanno poi seguito, e dimostrando anche uno spirito di coesione e di collaborazione nazionale notevole. E poi deve reagire con il sentimento dell'urgenza di dare una risposta a questa che in Italia, in Spagna, in Francia, si sta dimostrando una crisi più grave che negli altri paesi europei», ha concluso il commissario.

(con fonte Askanews)