Addio pure all'aceto balsamico di Modena: se lo comprano gli inglesi
Associated Britisch Foods, il gruppo internazionale proprietario dello storico marchio di thè e infusi, ha raggiunto un accordo per l'acquisto di Acetum Spa, il produttore dell'Aceto Balsamico di Modena

ROMA – Le bustine di thè Twinings si comprano l'aceto balsamico di Modena. Associated Britisch Foods, il gruppo internazionale proprietario dello storico marchio di thè e infusi, ha raggiunto un accordo per l'acquisto di Acetum Spa, il produttore dell'Aceto Balsamico di Modena. Uno dei più antichi del mondo e protetto dal marchio Igp. George Weston, chief executive di Associated British Foods, ha annunciato: «Questa è un’occasione meravigliosa per diventare i custodi di un prodotto italiano con così grande reputazione e abbiamo piani di crescita ambiziosi in tutto il mondo». Anche Cesare Mazzetti, il presidente di Acetum, sembra entusiasta: «Questa operazione conferma che le aziende dotate di Igp esercitano grande attrattiva nei confronti dei gruppi internazionali. Abf ha una grande reputazione per la capacità di sviluppare imprese familiari e non vedo l’ora di lavorare insieme con loro in futuro».
L'aceto di Modena Igp diventa inglese
Finora Acetum Spa era controllato all'80% dal fondo Clessidra, di proprietà della famiglia Pesenti, e per il 20% dai soci fondatori Cesare Mazzetti e Marco Bombarda. Acetum, che produce anche glasse balsamiche, aceto di vino e di mela e altri condimenti, ha realizzato nel 2016 vendite per 103 milioni euro in oltre 60 paesi. L'aceto di Modena è infatti la quarta Igp in Italia per valore del suo export. Fa registrare ogni anno circa 450 milioni di euro alla produzione e oltre 700 milioni di euro al consumo. Circa il 90% dell'oro nero della tavola italiana viene esportato in oltre 120 paesi nel mondo.
Il destino del territorio e dei lavoratori
L'acquisizione di Acetum Spa da parte di British Food comunque non dovrebbe dar luogo a uno spostamento della produzione perché l'aceto balsamico di Modena è un prodotto garantito dall'Indicazione geografica protetta e perciò può essere realizzato solo sul territorio di cui porta il nome. Altrimenti verrebbe meno il marchio Igp. I lavoratori, quindi, dovrebbero restare al loro posto. Come pure i fondatori, Cesare Mazzetti e Marco Bombarda, che dovrebbero restare in sella come presidente e come direttore business. Il completamento dell’operazione, tuttavia, è soggetto all'autorizzazione delle Autorità Antitrust sia in Germania che in Austria. Perciò bisognerà attenderne il via libera.
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