Tutti pazzi per il made in Italy e ora arriva la birra 100% italiana
La birra artigianale tricolore è un altro simbolo del successo del made in Italy. A Rimini si sta svolgendo la terza edizione del Beer Attraction, dove è stato lanciato il progetto ambizioso di una pinta tutta italiana dal luppolo al boccale
RIMINI – La birra artigianale tricolore è diventata il simbolo del successo made in Italy. L'export di birra italiana è cresciuto del 144% negli ultimi dieci anni e oggi la filiera nazionale conta circa 800 micro-birrifici che offrono lavoro ad almeno 3mila persone.
Un altro successo made in Italy
Quello della birra made in Italy è un universo in grande fermento e un successo internazionale. Fino a vent'anni fa i birrifici italiani erano solo qualche decina, ora sono circa 1100 se si tiene conto anche delle cosiddette «beer firm» (800 sono solo i micro-birrifici) e danno lavoro a circa 5mila persone se consideriamo tutto l'indotto della filiera (3mila sono solo gli addetti). L'export della birra italiana è cresciuto del 144% in dieci anni ed ora è particolarmente amata anche da paesi cultori come la Germania (+17%) e l'Irlanda (+8%). Ogni anno il Belpaese produce 500mila ettolitri per un valore di 225 milioni di euro e il comparto è una risposta positiva al problema della disoccupazione giovanile visto che gli addetti ai lavori sono soprattutto under 35.
Arriva la birra 100% italiana
Lo sviluppo della filiera e del commercio della birra artigianale made in Italy ha fatto sì che in ogni città del Bepaese da qualche tempo ormai si svolgano fiere e manifestazioni dedicate ad essa con una certa continuità. A Roma in due mesi si sono concentrati due grandi eventi: la Festa della Birra artigianale al Gazometro dal 4 al 13 novembre e quella al Salone delle Tre Fontane dal 7 al 10 ottobre. In questi giorni, invece, a Rimini si sta svolgendo la terza edizione di Beer Attraction, il Salone internazionale della birra organizzato da Ieg e Unionbirrai, che oltre ad essere una grande manifestazione per il settore ha anche lanciato il progetto di una birra 100% italiana dal luppolo al boccale.
Tante birre diverse, ma troppe tasse
L'iniziativa è della rete «Luppolo Made in Italy» e la guida scientifica del progetto è affidata al Centro di eccellenza della birra dell'Università di Perugia. In Italia, tra l'altro, l'offerta del prodotto è molto varia perché le caratteristiche della birra cambiano in base a quelle del territorio d'origine perciò l'idea è anche quella di valorizzare un'ampia varietà di birre legate ai diversi luoghi del Belpaese. L'unica nota stonata di questa storia che racconta il successo del made in Italy e ci promette di continuare a dare grandi soddisfazioni al paese riguarda il fisco. Sul vino, infatti, non gravano accise, mentre sulla birra sì. E questa è una differenza significativa per i produttori, considerato che il peso delle accise è salito dall’1,65 per cento per ettolitro per grado plato, vale a dire il potenziale alcoligeno, al 3,00 per cento. Unionbirrai ha calcolato che la metà degli introiti del settore se li "beve" il fisco.
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