Confcommercio: «I dati dell'Istat confermano che la ripresa è fragile»
Le famiglie hanno recuperato potere d'acquisto grazie al ribasso dei prezzi delle materie prime, ma mantengono un atteggiamento prudente
ROMA (askanews) - Andamento sui consumi meno brillante rispetto alle attese e famiglie che, nonostante il recupero della fiducia registrato nel 2015, mantengono un atteggiamento prudente sulla spesa. Questo è il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati diffusi oggi dall'Istat.
Buone le attese
Pur essendo ripartito un importante ciclo di acquisto di beni durevoli, fortemente penalizzati in passato, la propensione alla spesa - continua la nota - stenta ad estendersi ai settori del consumo quotidiano, sebbene siano presenti positivi segnali nell'ambito dell'alimentare che lasciano prevedere una seconda parte dell'anno complessivamente migliore della prima. Alla ripresa economica manca ancora l'apporto decisivo del mercato del lavoro. Le dinamiche occupazionali nel complesso sono ancora troppo deboli.
Siamo fuori dalla deflazione, ma la crescita dei prezzi è contenuta
In questo contesto, i prezzi, pur consolidando l'uscita dalla deflazione, presentano dinamiche molto contenute (+0,2% congiunturale e tendenziale ad agosto), fenomeno che - sottolinea l'Ufficio Studi - va letto positivamente in quanto non mette a rischio la tendenza al recupero del reddito disponibile reale. Gli aumenti dei prezzi più sensibili rilevati nel mese riflettono, infatti, quasi esclusivamente elementi stagionali (i servizi di trasporto aereo, marittimo e ferroviario) o una tantum (servizi di telefonia mobile). Questa tendenza all'aumento contenuto dell'inflazione dovrebbe mantenersi anche nei prossimi mesi in considerazione di una dinamica dei prezzi delle materie prime, petrolifere e non, molto esigua.
Codacons: Nessuna ripresa all'orizzonte
Alla delusione di Confcommercio si unisce quella del Codacons, per il quale dopo i numeri sulle vendite al dettaglio anche i dati sull'inflazione confermano come in Italia non ci sia ancora la tanto attesa ripresa economica: «I numeri dell'Istat smentiscono quanti, politici e analisti, hanno parlato in queste settimane di uscita dalla crisi e ripresa per l'economia italiana. Al contrario i numeri dell'istituto di statistica disegnano un paese ancora in difficoltà, con dati economici da prefisso telefonico, insufficienti ai fini di una vera e decisa ripresa del paese", ha affermato il numero uno dell'Associazione, Carlo Rienzi.
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