La FIOM non si pente: «A Melfi da FIAT solo un contentino»
L'amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, da Detroit, annuncia 1500 nuove assunzioni per lo stabilimento lucano di Melfi. A DiariodelWeb.it, Michele De Palma, coordinatore nazionale Fiat-auto della Fiom-Cgil, ritiene che Cisl e Uil non debbano cantar vittoria oggi: «Dal 2008 al 2013, 5000 occupati persi».
ROMA - «Avrebbero dovuto essere tutti a lavoro gli operai oggi. Tutti a lavoro e in tutti gli stabilimenti. Punto», solo in questo caso Cisl e Uil oggi avrebbero potuto cantar vittoria davanti all'annuncio da parte di FCA di 1500 nuove assunzioni. È secca la risposta di Michele De Palma, coordinatore nazionale Fiat-auto della Fiom-Cgil, intervistato da DiariodelWeb.it.
IN 5 ANNI 5000 PERDITE - Per quanto concerne più precisamente «la questione dello stabilimento di Melfi, il migliaio di assunzioni sono dettate dalle esigenze delle aziende – afferma De Michele –. È sicuramente un fatto positivo, le assunzioni sono sempre un fatto positivo». Però c'è da sottolineare, secondo De Michele, che «dal 2008 al 2013 negli stabilimenti italiani, la perdita è di cinquemila occupati. Quindi se c'è un'inversione di tendenza deve essere confermata non con contratti precari, ma con assunzioni stabili. Dal nostro punto di vista è un fatto positivo, visto che ci saranno delle assunzioni e senza cassa integrazione. Poi guarderemo nel merito, al piano industriale e così via», ma «credo che la prima cosa da fare sia un incontro con le organizzazioni sindacali, tutti insieme, per capire cosa c'è nel futuro degli stabilimenti», conclude il coordinatore nazionale Fiat-auto.
CISL E UIL SI ARROGANO LA VITTORIA - Dal canto suo Fim-Cisl si attribuisce il buon esito dell'operazione e Ferdinando Uliano afferma: «Gli accordi sindacali che abbiamo fatto in Fiat, contrastati da Fiom e da una certa politica, stanno dando i risultati su cui puntavamo». Secondo il parere del segretario generale della Uil, Rocco Palombella si tratterebbe di «una splendida notizia», «Fiat c’è, investe e produce oggi e lo farà per gli anni a venire. Una vera e propria iniezione di fiducia per il mondo metalmeccanico e per il Paese intero». La FCA, quindi, tira un sospiro di sollievo e annuncia 1500 nuove assunzioni, a tempo determinato fino all'entrata in vigore del Jobs Act, quando ai lavoratori saranno proposti contratti a tutele crescenti. Da Detroit Sergio Marchionne è positivo: a Melfi, lo stabilimento in cui si producono Jeep Renegade e 500X, saranno assunti mille lavoratori e gli altri arriveranno dagli stabilimenti di Cassino e di Pomigliano d'Arco.
MARCHIONNE: JOBS ACT NECESSARIO - Per Marchionne il Jobs Act può favorire le assunzioni: «Nessuno assume con l’obiettivo di licenziare ma i mercati non dipendono da noi» e l’assenza di regole per la «condivisione fa perdere qualsiasi interesse a investitori stranieri». «Il fatto che ci sia un sistema di regole che aiuta a gestire anche una potenziale contrazione del mercato aiuta moltissimo» afferma l'ad di Fiat-Chrysler, focalizzando l'attenzione su come con il Jobs Act «non siamo più una realtà anomala».
MELFI NUOVA CAPITALE DELL'AUTO - L'amministratore delegato di FCA comunica ai sindacati, inoltre, la chiusura della cassa integrazione (Cgis): i 5418 dipendenti dello stabilimento Sata, dunque, torneranno a lavoro. Per Marchionne le nuove assunzioni «rappresentano un passo importante e un segnale positivo per il Paese». È in quest'ottica che lo stabilimento di Melfi – sempre secondo le parole dell'ad - «diventerà il più grande stabilimento di vetture in Italia», aggiungendo: «stiamo assumendo perché ne abbiamo bisogno», le persone «verranno inizialmente inserite con contratto interinale» e «una volta stabilizzati i volumi produttivi in ragione dell'andamento della domanda», a questi «potrà essere proposto il nuovo contratto a tutele crescenti, attualmente in via di definitiva approvazione».
LA FCA VOLA, IN ITALIA E IN EUROPA - L'amministratore delegato di Fiat Chrysler si mostra positivo anche in virtù degli andamenti del mercato: nel 2015: «Europa, Stati Uniti e Brasile cresceranno tutti», spiega Marchionne, e «le vendite del gruppo Fca saliranno oltre quota 5 milioni di unità». Il programma annunciato dall'ad di FCA prevede che «già dalla prossima settimana saranno inseriti circa 300 nuovi lavoratori ai quali si aggiungeranno subito circa 100 persone provenienti dallo stabilimento di Cassino». La decisione di procedere alle nuove assunzioni deriva dagli «ottimi risultati in Italia e in Europa» ricavati dai due modelli prodotti nello stabilimento lucano, la Jeep Renegade e la 500X, che pur non essendo stata ancora presentata ufficialmente al pubblico, «è stata accolta molto positivamente, con circa 1.500 ordini già raccolti».
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