Catalogna, parla Re Filippo: «E' una parte essenziale della Spagna e non ci rinunceremo»
Secondo il re di Spagna, Felipe VI, il tentativo di secessione è inaccettabile perché la Catalogna resta una parte essenziale del territorio nazionale spagnolo
Secondo il re di Spagna, Felipe VI, il tentativo di secessione è inaccettabile perché la Catalogna resta una parte essenziale del territorio nazionale spagnolo
Circa venticinque anni fa, nel cuore della ex Jugoslavia, il più importante conflitto combattuto in Europa dal termine della Seconda guerra mondiale scoppiò su principi nazionalistici. Gli elementi in campo oggi sono in parte riconducibili a quel tempo
Due giorni dopo il referendum indipendentista illegale in Catalogna, Re Felipe VI si è rivolto agli spagnoli con un messaggio alla nazione
Dopo la bocciatura del socialista Pedro Sanchez e con meno di due mesi di tempo per la formazione di un nuovo esecutivo, il monarca spagnolo Felipe VI ha deciso di rinunciare «per il momento» a un nuovo giro di consultazioni.
Dopo Berlino, Bruxelles e Parigi, prosegue l'agenda delle visite nelle principali capitali dell'Unione europea del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la visita a Madrid prevista per lunedì prossimo, 11 maggio, durante la quale il capo dello Stato si incontrerà con il premier spagnolo Mariano Rajoy e con il re Felipe di Borbone.
La sorella del nuovo re di Spagna, l’Infanta Cristina di Borbone, questo mercoledì, è stata formalmente accusata, insieme a suo marito, Iñaki Urdangarin, dalla giustizia spagnola per frode fiscale e riciclaggio di denaro.
Un nonno tassista, è già divorziata quando incontra Felipe, erede della corona, nel 2002. La loro relazione comincia nella primavera del 2003 e sarà tenuta segreta fino all'annuncio ufficiale del loro fidanzamento nel novembre dello stesso anno.
«Inizio il mio regno con una profonda emozione per l'onore che presuppone ricevere la Corona», ha esorito Felipe nel suo discorso di proclamazione, ringraziando poi il padre Juan Carlos, che ha deciso di abdicare a suo favore a 76 anni, e la madre, la regina Sofia.
Alla presenza, della regina Sofia, dello stesso Felipe, della principessa Letizia e di pochi altri membri della famiglia reale, Juan Carlos ha firmato l'atto, la legge di successione che gli consente di abdicare a favore di suo figlio, che è stato controfirmato dal capo del governo, il conservatore Mariano Rajoy.
Il testo di legge, già votato dai deputati l'11 giugno scorso, è stato approvato senza sorpresa oggi dal senato dove, come nella camera bassa, i partiti che sostengono la monarchia dispongono di una schiacciante maggioranza.
Lo ha annunciato il Palazzo reale che intende così dare «un più grande ruolo» al nuovo sovrano. Juan Carlos affiancherà invece il nuovo re Felipe VI e la consorte Letizia, quando si affacceranno dal balcone della Zarzuela per salutare i madrileni dopo aver attraversato la capitale in automobile. Non ci sarà neanche l'infanta Cristina, accusata di frode.
L'abdicazione di re Juan Carlos apre per la Spagna una nuova tappa densa di incognite, la più delicata politicamente dalla transizione della fine degli anni '70. Il nuovo re, Felipe VI di Borbone, ha davanti a sé tre ordini di problemi, in parte collegati fra loro e molto pericolosi per la stabilità e l'integrità dello Stato di cui è a capo
Dopo un consiglio dei Ministri straordinario che martedì prossimo dovrebbe preparare un apposito decreto legge per poi presentarlo a Camera e Senato con procedura di approvazione d'urgenza e in lettura unica.