20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Formula 1

GP di Baku, Leclerc in pole con la Ferrari! Red Bull battute. Sainz parte quarto

Eccezionale giro veloce del monegasco che centra la sesta pole stagionale su otto gare davanti a Perez e Verstappen. Poi il compagno di squadra spagnolo e Russell

Charles Leclerc in pole a Baku
Charles Leclerc in pole a Baku Foto: Ferrari

Charles Leclerc si conferma il re indiscusso del sabato. Il monegasco si prende la pole anche a Baku, la sesta su otto in questa stagione, la 15esima della carriera. Non solo, Charles eguaglia Michael Schumacher in Ferrari con otto prime file consecutive. «E' andata molto bene, è stato così da inizio anno. Sempre in prima fila, sei pole position è davvero buono - il commento del monegasco - Dobbiamo recuperare la domenica. Il giro è stato al limite. Ora vogliamo concretizzare, voglio vincere e faremo di tutto per arrivare a questo obiettivo. Abbiamo il potenziale, lo abbiamo visto a Barcellona e Monaco. Non conosco il ritmo gara della Red Bull, mi sembravano fiduciosi ma anche io lo sono. Con i pochi giri fatti siamo stati competitivi, il feeling era meno buono oggi. Sono fiducioso per domani».

Clamoroso il suo 1'41:359 che lo farà scattare davanti a tutti per la sesta volta in otto gare stagionali. La prima fila la chiude uno scatenato Sergio Perez su Red Bull, che si piazza davanti al compagno di scuderia e leader del campionato Max Verstappen. Quarto tempo con l'altra Ferrari per Carlos Sainz, che pregustava la pole prima dell'ultimo tentativo, nel quale ha commesso un errore perdendo la chance di migliorarsi. Quinto Russell su Mercedes, con Hamilton che non riesce ad andare oltre un settimo tempo.

«Tutte le pole sono belle - continua Leclerc - ma questa non me l'aspettavo. Pensavo che la Red Bull fosse più forte, soprattutto dopo Q1 e Q2. Faticavo a credere che potessimo essere veloci. Ma alla fine ho messo tutto insieme e sono riuscito a fare un bel giro. Sono molto contento. La gara di domani? Sono entusiasta in vista di domani. La gestione gomme sarà importante. A livello di passo gara siamo cresciuti da quando abbiamo portato gli aggiornamenti. Domani sarà interessante».

Binotto: «Mondiale? Bisogna distinguere gli obiettivi dalle ambizioni»

Competitivi ma non per vincere il Mondiale. Questo il senso delle parole riportate un po' ovunque nei giorni scorsi dopo l'intervista a Mattia Binotto realizzata dalla BBC. Parole che hanno fatto discutere e alimentato le perplessità dei tifosi Ferrari; parole che qui abbiamo preferito non riportare subito in attesa di poter ascoltare direttamente il team principal e provare a contestualizzare meglio quelle dichiarazioni, forse nate anche dalla volontà di togliere pressione ai piloti. E Binotto ha parlato e chiarito a Sky la sua posizione prima delle terze libere a Baku: «Bisogna saper distinguere gli obiettivi dalle ambizioni. Non c'è dubbio che oggi, guardando la classifica dopo 7 GP, l'ambizione di ogni singolo elemento del team sia elevata. La voglia di far bene, di vincere... e non ci accontentiamo nemmeno di vincere un Mondiale, li vogliamo entrambi se guardiamo all'ambizione. E così l'anno prossimo e quello successivo ancora... Poi, però, bisogna distinguere gli obiettivi».

«Veniamo da anni difficili e ci siamo prefissati di tornare ad essere competitivi. E quando dico di tornare ad essere competitivi, non vuol dire esserlo alla prima gara e basta. Ma vuol dire esserlo per tutta la stagione, e per esserlo bisogna continuare a sviluppare, a fare bene ed essere in grado di poter vincere in ogni gara. Poi tireremo le somme. Non c'è nessuno del team che si tira indietro rispetto alle ambizioni. Bisogna ricordare qual era però l'obiettivo che ci siamo dati l'anno scorso, e nessuno avrebbe scommesso sulla nostra capacità di essere competitivi all'inizio di questa stagione. Bene per la squadra, dobbiamo rimanere tali».

«Anche le ultime gare hanno dimostrato che tra obiettivo e ambizione qualche volta ci può essere differenza. Con una vettura che in tante gare quest'anno ha fattao la pole non sempre abbiamo vinto. Ne hanno vinte 5 loro e 2 noi, forse sarebbe dovuto essere il contrario. A Monaco è successo quello che è successo, ma anche per quella gara mi preme sottolineare che se abbiamo preso certe decisioni che poi non ci hanno fatto vincere, è perché in quel momento stavamo puntando a fare una doppietta e non una semplice vittoria. Se una squadra vuole fare una doppietta, questo mostra ancora una volta l'ambizione. E per quelle decisioni prese insieme sono contento che abbiano puntato alla doppietta».