Milan, altra battuta d’arresto: c’è solo un motivo per sorridere
Ottima prestazione dei rossoneri allo Stadium, ma resta l’amarezza di una sconfitta che fa male. La differenza l’ha fatta la panchina della Juve.

DONNARUMMA - Fa quasi lo spettatore pagante per tutta la partita, al contrario del suo omologo juventino che si rivela il migliore in campo per distacco. Come purtroppo ormai è consuetudine, deve inchinarsi a raccogliere il pallone nel sacco davanti alla più bella azione orchestrata dai bianconeri. Al 93’, di fronte alla seconda giocata sontuosa dell’argentino, ecco il miracolo di giornata di Gigione. 6,5
CONTI - Esce fuori tempo su Bernardeschi ma poi lo segue, regge il duello e gli strappa il pallone. Bella giocata al 12’. Buona diagonale in chiusura al 21’. Nel complesso un deciso passo avanti rispetto alle ultime sconcertanti prestazioni. 6,5
DUARTE - Reduce dalla pessima prestazione con la Lazio, il brasiliano viene confermato per mancanza di alternative. Higuain se lo beve al quarto d’ora ma Gigio ci mette una pezza. Poi mostra discreta sicurezza, ma solo perchè la Juve non punge. Quando entra Dybala lascia l’onere della difesa a Romagnoli. 6
ROMAGNOLI - Subito un bell’intervento in scivolata su Bernardeschi da ultimo uomo. Ottima anche la chiusura su Matuidi al 26’. Gioca una partita perfetta fino al 78’ quando non regge l’uno contro uno con Dybala che buca Donnarumma. Ma di fronte a questo Dybala sarebbe servito il Baresi dei tempi d’oro. 6
HERNANDEZ - Spinge con la consueta foga, rivelandosi attento anche in copertura. Scalda i guantoni di Szczesny in chiusura di tempo con una sassata dal limite che l’estremo difensore juventino devia in angolo. Moto perpetuo sulla fascia sinistra, si conferma una delle note liete di questo Milan. 6,5
PAQUETA’ - Servito con un cross al volo da Conti, prova a togliere le ragnatele dall’incrocio di Szczesny con un preciso colpo di testa, ma il portiere polacco ci mette la manona e devia in angolo. Sempre più presente nelle trame di gioco di Pioli, da lui però ci si aspetterebbe quel salto di qualità in più dal punto di vista tecnico e offensivo che ancora non si registra. 6
BENNACER - Dal suo piede parte l’azione più pericolosa del Milan nel primo tempo, svolge con impegno e dedizione il suo compito anche se ogni tanto porta palla un po’ troppo. Chiude il primo tempo con un’ammonizione. Nella ripresa tocca un’infinità di palloni, alla fine perde lucidità e sporca leggermente una prestazione molto positiva. 6,5
KRUNIC - Reduce da una buona prova con la Lazio, si guadagna la conferma per mettere ordine in mezzo al campo. Svolge il lavoro in maniera diligente. Al 40’ rimedia un giallo che ne condiziona il rendimento. Al quarto d’ora della ripresa Pioli lo richiama in panchina. 6,5
SUSO - Pennellato il suo lancio per Piatek al 16’. Gioca con continuità un discreto numero di palloni ma anche lo spagnolo non riesce ad incidere con la giocata di qualità che servirebbe. 5,5
PIATEK - Krunic gli offre un pallone delizioso al 2’ minuto, il polacco anzichè concludere a rete dal dischetto del rigore tenta di restituire il pallone al compagno di squadra vanificando un’ottima opportunità. Al 13’ si ritrova tra i piedi una palla preziosa al limite dell’area ma incespica e sciupa tutto. Al 16’ Suso gli mette il pallone sulla testa nel cuore dell’area di rigore, ma l’ex Genoa inzucca quattro metri fuori. Segni di risveglio in chiusura di tempo con un bel destro che Szczesny sventa con una bella parata in angolo. Nella ripresa altro tentativo piuttosto velleitario prima della sostituzione con Leao. Dov’è finito il pistolero infallibile della passata stagione? 5
CALHANOGLU - Inizio meno brillante rispetto alle ultime prestazioni. Sempre nel vivo del gioco ma più pasticcione e arruffone del solito. Chiusura in crescendo: una sua bella punizione dai 30 metri al 75’ costringe Szczesny ad una bella parata, l’ennesima; bis e tris nei successivi 5 minuti, tanto da dar vita ad una specie di duello rusticano con il portiere polacco, vinto purtroppo dall’avversario. 6,5
BONAVENTURA - s.v.
LEAO - s.v.
REBIC - s.v.
PIOLI - La decisione di lasciare a casa Kessiè per scelta tecnica va nella direzione del pugno di ferro mostrato ai giocatori rossoneri. Il messaggio è chiaro: non sono più tollerati cali di concentrazione e indolenza diffusa. E la partita giocata contro la Juve è incoraggiante, squadra corta, pressing alto e anche un paio di buone opportunità sciupate da Piatek e una grande occasione per Paquetà, sventata da Szczesny. Nel complesso il Milan gioca la miglior partita della stagione, ma ancora una volta esce sconfitto. Ovvio che se dalla panchina bianconera Sarri può permettersi di tirare fuori Dybala e Douglas Costa e il povero Pioli solo Bonaventura, Leao e Rebic, ogni tipo di discorso crolla miseramente. 6
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