28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Calcio | Serie A

Milan altro flop: l’Inter domina, si salvano solo due rossoneri

Altra pessima prova dei rossoneri al cospetto dei rivali cittadini. Donnarumma il migliore del Milan, bene anche Leao. Malissimo tutti gli altri.

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DONNARUMMA - Disinnesca Lukaku al 18’, messo in moto da Lautaro dopo l’ennesimo errore in disimpegno del centrocampo rossonero. Replica in maniera sontuosa dopo un paio di minuti e poi confeziona il capolavoro al 36’ quando toglie da sotto all’incrocio una rovesciata dell’ineffabile D’ambrosio, per altro fermato da un fuorigioco millimetrica. La conferma che oggi come oggi l’unico vero insostituibile fuoriclasse del Milan è lui. Beffato dal tiro di Brozovic deviato da Leao e superato incolpevolmente dalla zuccata di Lukaku. 7,5

CONTI - Il suo nome mancava dalla distinta dei titolari dal 28 aprile scorso. In difficoltà per quasi tutto il primo tempo, fino a quando approfitta di una giocata brillante di Leao e impacchetta un gran cross su cui Piatek arriva in leggero ritardo. È l’unico lampo di Conti in tutto il match, colpa anche di uno stato di forma che è quello che è, tanto che Doveri non può evitare di ammonirlo quando falcia un indiavolato Sensi. 4,5

MUSACCHIO - Fino a quando Lukaku si annulla da solo il lavoro per Musacchio è soprattutto quello di tenere a bada Lautaro, impresa non semplicissima. L’argentino comunque non è uno dei peggiori del Milan. 5,5

ROMAGNOLI - Capitano e guida indiscussa della miglior difesa della serie A, regge con dignità malgrado le offensive veementi dell’Inter per larghi tratti del match. È il difensore laziale però a tenere a bada Lukaku, senza riuscirci, in occasione del gol del raddoppio interista. 5

RODRIGUEZ - Prova ad emulare il collega turco quanto a nefandezze di inizio derby e un suo retropassaggio incomprensibile rischia di mettere Lautaro solo di fronte a Donnarumma. Per il resto non spinge mai e dietro non copre. Inevitabile la sostituzione con Theo Hernandez che restituisce vitalità al Milan sulla fascia sinistra. 4,5

KESSIÈ - Alla sua partita numero 100 in rossonero prova ad alzare il volume del suo gioco a centrocampo dove l’Inter è in superiorità numerica. Ritenuto responsabile di un fallo di mano inesistente in occasione del gol di Piatek annullato da Doveri, gioca una partita accettabile ma quel pallone sciocco e pericolosissimo perso nella propria area di rigore merita una bella strigliata da parte di mister Giampaolo. 5,5

BIGLIA - Partitaccia per il regista argentino, perde palloni sanguinosi a metà campo e fatica a controllare Sensi. Quel calcio di punizione dal limite scagliato al secondo anello è la testimonianza della giornataccia di Biglia. Forse è arrivato il momento di Bennacer. 4

CALHANOGLU - Rischia grossissimo dopo pochi minuti quando un suo disimpegno faticoso fa sudare freddissimo i tifosi milanisti. Per il resto è del tutto impalpabile, lento, macchinoso, involuto. La peggiore versione del Calhanoglu visto negli ultimi mesi. Nella ripresa esce per far spazio a Paquetà. 4

SUSO - Galleggia tra trequarti e fascia destra senza capirci nulla fino al 40’, quando strappa un pallone nella propria metà campo agli avversari, si avventura per 70 metri e alla fine conclude male facendosi rimpallare il tiro anzichè servire Leao smarcato sulla sinistra. Nella ripresa piomba nuovamente nel buio. 4,5

PIATEK - Ribadisce in rete un pallone controllato (solo secondo Doveri) da Kessiè con il braccio. Ci riprova di testa in chiusura di tempo con un colpo di testa fuori misura dopo l’ennesima giocata brillante di Leao. La verità è un bomber del suo calibro non può far gol sempre e solo su calcio da fermo. Così proprio non va. 4,5

LEAO - La sorpresa del match è proprio il giovane portoghese. Gettato nella mischia a sorpresa, risponde presente alle esigenze di mister Giampaolo: spinge con continuità sulla fascia e si dimostra una spina nel fianco sia per D’Ambrosio che per Godin. 6

PAQUETA’ - Vedi Calhanoglu, impalpabile e irriconoscibile come il suo compagno di reparto. 5

THEO HERNANDEZ - La sua carica agonistica è quello che ci vuole per questo Milan spento, molle e depresso. Una sua cavalcata trionfale viene fermata solo dal palo. È arrivato il momento di consegnargli la maglia da titolare e spedire in panchina Rodriguez. 6,5

REBIC - Ingaggia un duello rusticano con Godin, dal quale però esce nettamente sconfitto. 5

GIAMPAOLO - Difficile commentare una partita del genere senza cadere nella critica più feroce. Il Milan inguardabile delle prime giornate non solo non è risorto ma è sembrato ancora più accartocciato sulle sue insicurezze. Urge una bella presa di coscienza da parte di tutto l’universo rossonero a cominciare dalla dirigenza. L’allenatore però, dal canto suo, farà bene ad accantonare alcuni vecchi titolari non all’altezza per far spazio alle nuove leve: Leao, Bennacer, Hernandez. Almeno la squadra ne guadagnerà in energia e vitalità. 4,5