19 marzo 2024
Aggiornato 09:00
Calcio | Milan

Milan: c'è ancora una buona ragione per sperare nella Champions

A Milanello si respira un’aria cupa, di dismissione totale. Incomprensibile quando mancano ancora 4 giornate alla fine del campionato e il Milan è ancora pienamente in corsa per il quarto posto. E il calendario sorride ai rossoneri.

L'esultanza dei rossoneri dopo un gol
L'esultanza dei rossoneri dopo un gol Foto: ANSA

MILANO - Mancano ancora quattro giornate alla fine del campionato e il Milan è a 3 punti dalla zona Champions. Se l’avessero preannunciato a tutto l’universo rossonero (società, staff tecnico, squadra e zoccolo duro della tifoseria) la notizia probabilmente sarebbe stata accolta non con entusiasmo ma comunque con moderata soddisfazione. Se pensiamo che il Milan è fuori dalla più prestigiosa competizione continentale da anni e che nelle precedenti stagioni i rossoneri erano fuori dai giochi per il quarto posto già a metà campionato, il miglioramento appare evidente.
Eppure lo stato d’animo che alberga nei cuori di tutti i milanisti è quello della più cupa ed amara rassegnazione. Comprensibile, per carità, nelle ultime 7 giornate di campionato i ragazzi di Gattuso hanno conquistato la miseria di 5 punti, una media che garantirebbe la retrocessione immediata. Oltre ad una qualità del gioco mostrata dal derby in poi che ha fatto precipitare il termometro delle speranze rossonere al di sotto del nulla cosmico.

Perchè bisogna crederci

Però non è ammissibile rassegnarsi adesso. Parafrasando il sommo Boskov - le cui massime sul gioco del calcio stanno assurgendo al livello di verità assoluta, un po’ come quelle di Osho per quanto riguarda la vita-, partita finisce quando arbitro fischia. E quindi stagione finisce quando la matematica ti condanna. Guardando il calendario delle ultime quattro giornate come si fa a non covare ancora una briciolo di speranza?
Pensate già al prossimo turno di campionato, che peraltro il Milan seguirà dalla poltrona in quanto impegnato nel proprio match contro il Bologna a MIlano solo lunedì sera alle 20.30. Ebbene, l’Atalanta va a giocare all’Olimpico sul campo di una Lazio che, dopo aver espugnato San Siro nella semifinale di Coppa Italia, sembra aver ritrovato energie e speranze di Champions, ed è lecito pensare che la banda Gasp possa perdere punti per strada; la Roma, ad oggi la maggiore candidata alla conquista del quarto posto, volerà a Marassi dove l’aspetta un Genoa con il sangue agli occhi perchè ormai pienamente invischiato nella lotta per non retrocedere; e per ultimo il Toro che affronterà la Juventus nel sempre delicato derby della Mole.

Il calendario

Per farla spiccia, già lunedì sera, in caso naturalmente di un successo contro un Bologna in fiducia ma già ampiamente salvo, il Milan potrebbe ritrovarsi di nuovo al quarto posto e padrone del proprio destino. Con un calendario nelle ultime tre giornate che annuncia una trasferta a Firenze, sul campo di una Fiorentina apparsa già in vacanza, poi un match casalingo contro il Frosinone e l’ultima a Ferrara, con la Spal già appagata per il raggiungimento di una salvezza insperata ma altrettanto meritata.
Nel frattempo le dirette contendenti avranno tutte da affrontare i campioni d’Italia della Juve, questa settimana il Torino, la prossima toccherà alla Roma e nella penultima sarà l’Atalanta a sbarcare all’Allianz Stadium, peraltro appena quattro giorni dopo aver affrontato la Lazio nella finale di Coppa Italia. Considerata la poca disponibilità dei famelici campioni d’Italia a lasciare punti persi per strada, soprattutto contro avversari storici, ce n’è di che sperare in ottica rossonera.

Basta rassegnazione

E allora sarà il caso di ripulire l’aria di Milanello, farla finita di ammorbarsi con pensieri negativi e provare a voltare pagina per tentare il tutto per tutto in questi ultimi 360 minuti della stagione. A quel punto si potrà davvero chiudere il sipario su questa annata strana, vissuta sulle montagne russe come non accadeva da tempo. Il rompete le righe sarà accolto con sollievo da tutti (per molti sarà l’addio alla maglia rossonera), ma soprattutto dai tifosi del Milan, la cui pazienza nei confronti dell’indolenza manifestata da alcuni «campioni» rossoneri è arrivata davvero alla fine.