Cambia il mercato del Milan: subito un vecchio obiettivo
La lunga lista degli infortunati impone alla dirigenza rossonera un brusco cambio di strategia: in difesa occorre un innesto subito per non rischiare di rendere del tutto inutile il mercato di gennaio.

MILANO - «Accostato al Milan e alla Roma già la scorsa estate, il difensore dello Stoccarda Serdar Tasci sarebbe di nuovo sul taccuino dei rossoneri. Si parla di un testa a testa con il Galatasaray, mentre in posizione più defilata si troverebbero la Fiorentina e la Juventus». Era l’inizio della primavera del 2013, l’anno dell’ultima Champions League conquistata dai rossoneri allora guidati da Allegri, e gli organi d’informazione dell’epoca così raccontavano quella che sembrava una trattativa molto ben avviata tra il roccioso centrale tedesco e il club di via Aldo Rossi. Così evidentemente non è andata, Tasci allora fu ceduto allo Spartak Mosca, club nel quale ha concluso la sua carriera dopo una breve parentesi con il Bayern Monaco nell’inverno del 2016. Sembra assurdo parlare di carriere finita per un ragazzo classe 1987, praticamente lo stesso anno di nascita di Gonzalo Higuain, non proprio un calciatore considerato finito. Eppure il difensore nativo di Esslingen am Neckar sembra non interessare più nessuno.
Difesa a pezzi - Tranne naturalmente il Milan, la cui situazione relativa agli infortuni si sta rivelando sempre più inquietante. L’ecatombe ha colpito interi reparti rossoneri: la difesa praticamente è un reparto a pezzi, con il solo Zapata abile e arruolato e il trio composto da Caldara, Romagnoli e Musacchio fermo ai box per diverse settimane; anche settore nevralgico del campo è in ambasce visto che i due terzi del centrocampo titolare di Gattuso (Biglia e Bonaventura) dovranno restare in infermeria per diversi mesi.
Logico che in Casa Milan si studino alternative percorribili in chiave di mercato, che però riaprirà i battenti solo il 2 gennaio.
Ancora 45 giorni - Da qui a a quella data mancano ancora 45 giorni e 9 partite delicatissime da disputare in totale e drammatica emergenza. Due match di Europa League, contro Dudelange e in trasferta contro l’Olympiakos, decisivi per la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Altri 7 in campionato (Lazio fuori, Parma e Torino a San Siro, Bologna fuori, Fiorentina in casa, quindi Frosinone fuori e Spal in casa negli ultimi due turni natalizi) l’equivalente di 21 punti preziosi nell’ottica della rincorsa ad un posto Champions. Pare evidente che il Milan non possa permettersi il lusso di affrontare questa serie di impegni praticamente senza difesa. Ed è per questo che non si esclude la possibilità di un intervento sul mercato degli svincolati già nell’immediato.
Controindicazioni - Da questo punto di vista, come ampiamente prevedibile, le alternative possibili non è che siano tantissime. Serdar Tasci è indubbiamente il nome più affascinante, intanto per il suo illustre recente passato, ma anche per una carta d’identità non eccessivamente penalizzante. Il problema del tedesco è che se anche arrivasse oggi a Milanello, dovrebbe iniziare un percorso di conoscenza sia dei compagni che della lingua italiana che lo penalizzerebbero in maniera significativa. Situazione simile a quella dell’altro ex nazionale di Germania Robert Huth, anche lui svincolato dopo un trienno al Leicester ricco di successi.
Idea Burdisso - Ecco allora prendere corpo una suggestione argentina: Nicolas Burdisso. Il difensore, 37 anni suonati (come Zlatan Ibrahimovic) ha appena annunciato il ritiro, ma in caso di chiamata del Milan potrebbe fare una clamorosa retromarcia. Per uno che in Italia ha già indossato le maglie di Inter, Roma, Genoa e Torino, il problema di ambientamento non si porrebbe. C’è solo da capire le attuali condizioni di forma di «El Padroncito» (soprannome con il quale Burdisso è conosciuto in Argentina per aver sostituito nel Boca Juniors Jorge Bermudez, detto El Patron).
Di certo in via Aldo Rossi si sta pensando a qualche intervento immediato: con una rosa ridotta ai minimi termini il rischio è quello di perdere troppo terreno dalle dirette concorrenti (Inter, Lazio e Roma) nei prossimi due mesi. A quel punto anche gli arrivi sperati a gennaio di Ibrahimovic, Paquetà, Paredes e Rodrigo Caio potranno ribaltare una situazione gravemente compromessa.