26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Calcio | Nazionale

Le opposte vedute di Gattuso e Mancini: ma solo uno ha ragione

La querelle di carattere ideologico nata dopo la partita tra Portogallo e Italia.

L'allenatore del Milan Gennaro Gattuso
L'allenatore del Milan Gennaro Gattuso Foto: ANSA

MILANO - Gattuso batte Mancini 1-0. Potrebbe essere questo il titolo della nostra storia, il cui protagonista, probabilmente suo malgrado, si chiama Mattia Caldara. Il difensore rossonero, finito involontariamente al centro di una disputa di carattere ideologico tra l’allenatore del Milan Gennaro Gattuso e il neo ct della nazionale italiana Roberto Mancini, ora è oggetto di discussione tra tecnici e addetti ai lavori.
Tutto è cominciato quanto lunedì sera, diciamo pure a sorpresa, il tecnico azzurro ha spedito in campo dal primo minuto l’ex atalantino, rinnegando di fatto le indicazioni arrivate nelle ultime settimane da Milanello. Secondo lo staff tecnico del Milan infatti, il ragazzo, abituato ad un sistema di gioco collaudato come quello di Gasperini ma molto diverso da quello praticato al Milan e in Nazionale, ha bisogno ancora di un periodo di adattamento ai nuovi compagni, al nuovo modulo e ai nuovi schemi.

La cura di Gattuso
In rossonero mister Gattuso gli ha preferito fin qui l’argentino Musacchio, ribadendo a gran voce le enormi potenzialità di Caldara, ma insistendo su un punto focale: «Non mando i miei ragazzi allo sbaraglio se li ritengo non ancora pronti».
L’esatto contrario di quanto fatto lunedì sera da Mancini allo stadio Da Luz, al cospetto di un Portogallo già rodato ed affiatato, malgrado l’assenza di un fenomeno come Cristiano Ronaldo.

Allo sbaraglio
Mattia Caldara, così come alcuni altri suoi compagni di squadra (ad esempio l’esordiente spallino Lazzari, oppure il fiorentino Chiesa costretto a giocare fuori ruolo, ma anche l’altro rossonero Bonaventura, emarginato in fascia mentre lui ormai è abituato a giostrare da mezzala) è stato invece buttato nella mischia senza alcun riguardo e alla fine c’è scappata la gaffe. Non può essere identificato in altro modo l’erroraccio commesso nel secondo tempo dal difensore rossonero, fuori posizione nella terra di nessuno, che ha spalancato all’ex milanista Andrè Silva le porte del vantaggio lusitano.
Ora l’obiettivo è non perdere fiducia. Caldara è un autentico talento e Gattuso fa benissimo a preservarlo e a non esporlo a rischi inutili fin quando non lo riterrà pronto a giocare ai suoi eccellenti livelli abituali. La speranza, per il bene degli azzurri e della nostra Nazionale, è che se ne accorga in fretta anche il ct Mancini.