Il Milan volta pagina: ecco la prova del cambiamento
Grande delusione in casa Milan per il pareggio di Udine, subito in extremis per colpa di un autogol e dopo essere rimasti in 10. Il lavoro di Gattuso sulla testa e le gambe dei suoi ragazzi inizia a pagare.

MILANO - È cambiato il vento in casa Milan. Il saporaccio di fiele rimasto in bocca a Gattuso e i suoi ragazzi dopo il pareggio di Udine, in altri momenti della stagione accolto come una sorta di benedizione, è solo uno dei segnali del rinnovamento rossonero. Ancor più significativo di come l’allenatore calabrese abbia finalmente acceso l’interruttore della luce a Milanello è stato vedere la reazione del Milan all’autogollonzo infilato nella propria porta da Bonucci e Donnarumma. Malgrado l’inferiorità numerica e un’Udinese con il coltello tra i denti, ben guidata dall’ex milanista Oddo e pronta a prendersi l’intera posta, i rossoneri sono riusciti a ribaltare l’inerzia del match e caricare i friulani come un toro con un drappo rosso davanti agli occhi. Una squadra schiumante rabbia che non è riuscita a ribaltare nuovamente la partita, ma che oggi rappresenta la fotografia più nitida del Milan attuale.
Saggezza
Perfettamente in linea con quelle che sono le dichiarazioni sempre puntuali e misurate di Gennaro Gattuso: «Mi arrabbio quando ci fanno i complimenti, noi dobbiamo guardare la classifica e su quel fronte c’è poco da sorridere». E poco importa se nei deludenti numeri della serie A, il neo allenatore rossonero c’entri veramente poco. La precedente gestione Montella è quella che ha fatto i disastri e adesso tocca a Rino Cuordileone tentare di porvi rimedio. L’umiltà e la consapevolezza del tecnico, non disgiunte da ottime doti tattiche e umane sono lì a testimoniare l’ottimo approccio di Gattuso alla panchina del Milan e adesso tra i fans del diavolo si guarda al futuro con maggiore serenità.
Niente programmi
Senza fissare traguardi, nè obiettivi più o meno irraggiungibili, ma affrontando partita per partita sempre con lo spirito giusto. Ad oggi sembra essere questa la scelta più efficace dell’ex allenatore della Primavera rossonera: spingere forte il piede sull’acceleratore durante la settimana in allenamento, ma poi non mettere eccessiva pressione sui calciatori in termini di risultati a tutti i costi. Oggi pensare alla conquista del quarto posto in campionato, o alla vittoria dell’Europa League o magari della Coppa Italia, appare un esercizio stilistico di cui Gattuso non vuole neppure sentire parlare. I conti si faranno alla fine, ma la sensazione è che, continuando con questo atteggiamento, a fine stagione qualche piacevolissima sorpresa i tifosi rossoneri la riceveranno.
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