19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Nessuno in MotoGP ha vinto quanto il numero 46 su questa pista

Valentino Rossi, meno male che arriva Assen: la gara ideale per il rilancio

Il Dottore non sale sul podio da quattro corse consecutive: non gli capitava dal 2013, l'anno del ritorno in Yamaha. Allora fu proprio il Gran Premio d'Olanda a riportarlo alla vittoria. E, sia per i precedenti storici che per la svolta tecnica impressa negli ultimi test, potrebbe succedere di nuovo

Valentino Rossi in azione sulla sua M1
Valentino Rossi in azione sulla sua M1 Foto: Yamaha

ASSEN – Un decimo posto a Jerez, vittima delle incomprensioni tra la sua Yamaha e le gomme Michelin. Una caduta all'ultimo giro a Le Mans, mentre lottava per la vittoria. Un quarto posto al Mugello, nonostante l'infortunio. E un ottavo a Barcellona, di nuovo propiziato dagli pneumatici. Quattro Gran Premi consecutivi senza podi, a Valentino Rossi, non capitavano dall'ormai lontano 2013, l'anno del ritorno a Iwata dopo la disastrosa parentesi Ducati. Allora si presentò ad Assen quasi con lo stesso bottino di punti che vanta oggi (due in più, per la precisione), e proprio sul tracciato olandese ritornò alla vittoria. Quella vittoria che, ad oggi, gli manca esattamente da diciotto gare, una stagione completa. Se il precedente storico significa qualcosa, quale miglior palcoscenico per interrompere questo digiuno ormai troppo lungo?

Non è solo storia
All'università delle due ruote, in effetti, di lauree il Dottore ne ha già conquistate sette in carriera, contando solo quelle della classe regina: nessuno qui ha trionfato quanto lui, tra gli attuali protagonisti del Motomondiale. «È sempre un grande weekend, perché la pista è bellissima», conferma lui. Ma, oltre agli ottimi ricordi del passato, a far ben sperare il fenomeno di Tavullia c'è anche un elemento molto presente e concreto: la svolta tecnica che è finalmente riuscito ad imprimere alla sua M1. Già, perché se inizialmente, e frettolosamente, la Yamaha aveva deciso di affidarsi per lo sviluppo alle indicazioni di Maverick Vinales, in quel momento il più veloce dei due piloti, dopo il flop di Barcellona si è accorta che i difetti della moto indicati fin da subito dal numero 46 erano reali. E ha provato a rimediare sfornando un nuovo telaio che Rossi ha promosso nell'arco dei due giorni di test dopo-gara, sempre al Montmelò: «Le soluzioni che abbiamo collaudato si sono rivelate interessanti – spiega il nove volte iridato – e ora voglio rimetterle alla prova su un'altra pista per capire se effettivamente abbiamo imboccato la direzione giusta. Spero di essere competitivo ad Assen perché vorrei fare una buona gara». Con sette tappe già alle spalle, questo è diventato un imperativo per Vale, che ora dista 28 punti da quel primato in classifica che aveva tenuto saldamente in mano fino all'appuntamento di Austin.

Piace anche a Mack
Ma anche il suo compagno di squadra Vinales, rimasto in testa al Mondiale ma con un vantaggio ormai assottigliato a soli sette punti, è costretto a tornare nelle prime posizioni. «Dopo la difficile gara in Catalogna arrivo ad Assen super motivato – ammette Top Gun – perché ho davvero bisogno di salire sul podio e raccogliere più punti possibili. Non possiamo permetterci di avere problemi nelle prossime gare, perciò darò sicuramente il 100%». La nuova ciclistica deliberata da Rossi sembra convincere meno lo spagnolo, che finora ha dato più la colpa alle gomme che alla moto. Ma il lato positivo è che, per il clima e le condizioni, la pista dove si correrà questo weekend più che a Barcellona somiglia a Le Mans, dove Vinales si prese l'ultima vittoria (finora). «Assen è un circuito favorevole alla M1 e anche al mio stile di guida – conferma – Ci ho disputato delle belle gare in passato, mi piace e mi diverto sempre a correrci». Una cosa è certa: d'ora in poi non si può più sbagliare.