19 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Ben 115 giri per il 32enne polacco

Rieccolo: dopo sei anni, Robert Kubica torna a guidare una Formula 1

Nel 2010 il suo ultimo Gran Premio, poi il terribile incidente nei rally che gli lesionò gravemente la mano. Ieri, la stessa squadra, la Renault, gli ha concesso di disputare un test privato a Valencia con la monoposto di cinque anni fa (quella che fu portata al successo da Kimi Raikkonen)

Robert Kubica durante la giornata di test a Valencia
Robert Kubica durante la giornata di test a Valencia Foto: Renault

VALENCIA – A volte ritornano. Anche dopo un terribile incidente. Sei anni dopo l'ultima volta, Robert Kubica si è seduto di nuovo al volante di una monoposto di Formula 1. E proprio la Renault, quella con cui aveva disputato il suo ultimo Gran Premio nel 2010, prima di finire vittima di uno schianto nel febbraio successivo, mentre stava disputando un rally in Liguria, che gli ha provocato gravissime lesioni alla mano. Da allora, al termine della lunga riabilitazione, la sua carriera è proseguita proprio nelle gare su sterrato. Fino a quest'anno, quando ha ricominciato ad avvicinarsi alla pista: prima provando una monoposto di Gp3 a Franciacorta, in Italia, poi una Formula E a Donington Park e infine un prototipo di classe Lmp2 a Monza. Il 32enne polacco aveva addirittura siglato un contratto per disputare l'intera stagione del Mondiale endurance in classe Lmp1, ma si è ritirato a pochi giorni dalla gara inaugurale della stagione a Silverstone.

Una prova in piena regola
Ma è stato solo ieri che il sogno di Robert Kubica si è avverato: tornare a bordo di una vettura di Formula 1. A concedergli l'opportunità di un test privato è stata proprio l'ultima squadra che lo ingaggiò, la Renault, con una macchina del 2012 (quando il team si chiamava ancora Lotus, proprio quella che Kimi Raikkonen portò al successo nel Gran Premio di Abu Dhabi) ridipinta con gli attuali colori. Kubica ha percorso ben 115 giri del circuito di Valencia, una lunghezza equivalente a una gara e mezza, compiendo simulazioni di corsa con il serbatoio pieno, altre di qualifica e prove di partenza. «Robert si è lamentato dell'aderenza, del sottosterzo e del carico aerodinamico e aveva un enorme sorriso sul suo volto al termine della giornata», sono state le uniche parole di commento della casa francese sui social network. E la sua soddisfazione, nonché quella della squadra, è stata talmente grande che non si esclude che presto a Robert possa venire offerto un bis. Poi chissà, da cosa nasce cosa...