19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Mentre lui è a Le Mans, il suo pensiero è rivolto al collega

Valentino Rossi «sotto shock» per il terribile incidente del suo amico Nicky Hayden

Se tutto il mondo del motociclismo è stato comprensibilmente colpito dallo schianto del campione americano, uno dei più scossi è senza dubbio il Dottore, che del Kentucky Kid è stato per anni compagno di squadra: «Un vero figo, spero che tutto si risolva per il meglio»

I piloti della MotoGP con un cartello in onore di Nicky Hayden
I piloti della MotoGP con un cartello in onore di Nicky Hayden Foto: Michelin

LE MANS – Il terribile incidente di cui è stato vittima ieri Nicky Hayden, investito mentre girava in bicicletta nei dintorni di Misano Adriatico, ha comprensibilmente colpito tutto il mondo delle due ruote. Ma uno di quelli rimasti più scossi è senza dubbio Valentino Rossi, che dell'ex campione del mondo di MotoGP, oggi pilota ufficiale Honda in Superbike, è uno dei migliori amici nel paddock, tanto che spesso condivideva con lui gli allenamenti nel suo Ranch: «Quella di ieri è stata una notizia terribile – ha commentato oggi nella conferenza stampa di rito alla vigilia del Gran Premio di Francia a Le Mans – Nelle prime ore ero in stato di shock: ho parlato con un medico che è mio amico e mi ha rivelato che la situazione è stata difficilissima fin dal primo momento. Ora che è passato un po' più di tempo inizio a metabolizzare quello che è successo e devo dire che è un enorme peccato, perché Nicky è un grande amico e un grande pilota, un campione del mondo che è sempre stato al top, ma anche un grande ragazzo. Viene da una bella famiglia di piloti, da suo padre ai suoi fratelli, è sempre stato una brava persona, sempre sorridente».

Tanti anni insieme
Il legame tra Rossi e Hayden viene da lontano: fu proprio il Dottore, infatti, il primo compagno di squadra del Kentucky Kid quando approdò in Honda direttamente dall'America, e poi si ritrovò di nuovo nel suo stesso box negli anni difficili della Ducati. Ma fu anche lui che lo sconfisse nel convulso finale iridato del 2006. Tutte esperienze che il fenomeno di Tavullia ha ricordato oggi con quella dolcezza che traspare nei rari casi in cui decide di parlare del suo privato: «Mi ricorderò sempre la prima volta in cui lo incontrai: lo vidi alla stazione di Tokyo, appena arrivato dagli Stati Uniti e ancora vestito all'americana, sembrava un pesce fuor d'acqua – ha raccontato Vale – Poi passammo tanto tempo insieme e scoprii che era una persona simpatica a tutti, un vero figo. Mi batté anche nel Mondiale 2006: fu un campionato strano, in cui arrivai a Valencia da favorito, con otto punti di vantaggio. Ma perdere contro una persona che ti sta simpatica è un po' meno duro, rende la cosa più dolce».

I pericoli della strada
L'aspetto più inquietante di tutta la vicenda riguarda però la dinamica dello schianto: «Quel che gli è successo fa impressione – prosegue il numero 46 – Uno pensa a quanti pericoli si corrono in MotoGP, la realtà è che andare in bici o in moto sulle strade aperte al traffico forse è ancora più rischioso, come ha dimostrato recentemente anche la tragedia del povero Michele Scarponi (il ciclista ex maglia rosa del Giro d'Italia che ha perso la vita anch'egli investito mentre si allenava, ndr). Non credo che tutti questi incidenti in questo periodo siano un caso, bisognerebbe che tutti aumentassero l'attenzione, o che si andasse ad allenarsi in pista. Penso che la sua situazione sia critica, ma speriamo tutti che si possa risolvere per il meglio».