23 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Maverick Vinales davanti alle due Honda oggi a Jerez

Due notizie buone (e una cattiva) per Valentino Rossi dai test dopo-gara

Ventiquattr'ore dopo il disastro nel GP di Spagna, la Yamaha si riprende: merito del telaio aggiornato provato oggi e anche della gomma anteriore più dura, che il Dottore chiede da tempo, e che dovrebbe finalmente tornare al Mugello. Lui, però, non cerca il tempo e chiude 21°

Valentino Rossi impenna al termine dei test a Jerez
Valentino Rossi impenna al termine dei test a Jerez Foto: Yamaha

JEREZ DE LA FRONTERA – Potrebbe essere bastata una notte di riflessione alla Yamaha per risvegliarsi dall'incubo in cui era precipitata improvvisamente ieri in gara. Se ieri, infatti, le due M1 erano apparse in profonda crisi nel corso del Gran Premio di Spagna, soprattutto con le gomme, oggi, a distanza di sole ventiquattr'ore, sullo stesso circuito di Jerez Maverick Vinales si è incredibilmente ripreso il comando delle operazioni. Questa giornata di test collettivi dopo-gara, programmata da tempo, si è in effetti rivelata provvidenziale per la casa di Iwata, che aveva bisogno di altro tempo e altri dati in pista per capire in pieno che cosa non avesse funzionato e, soprattutto, per evitare che un disastro del genere si ripeta nel prossimo GP in Francia. Il suo miglior tempo di 1:38.635, Top Gun lo ha centrato nelle prime ore del mattino, quelle in cui anche domenica nel warm up era apparso decisamente più a suo agio, complici le temperature più fresche. Ma anche con un nuovo telaio introdotto per la prima volta dal marchio giapponese proprio nel tentativo di risolvere il principale problema che ha tormentato questo inizio di stagione, soprattutto per Valentino Rossi: l'ingresso in curva. Questo chassis aggiornato sembra aver dato subito buoni riscontri, e questa è una prima buona notizia: «Oggi avevo un passo molto migliore di quello di ieri – ha confermato Maverick – E il nuovo telaio ha lati positivi e negativi, dobbiamo studiare i dati, ma il primo confronto mi è sembrato andare piuttosto bene. Ora pensiamo a Le Mans, che dovrebbe essere una buona pista per noi». La seconda buona notizia è che il famigerato pneumatico anteriore con la carcassa più rigida (per intenderci, quella utilizzata l'anno scorso), che il fenomeno di Tavullia chiede a gran voce alla Michelin ormai da mesi, è stata finalmente provata da tutti i piloti, e la maggioranza di loro ha approvato l'utilizzo in gara a partire dal Mugello (oltre a Rossi, favorevoli anche Marquez, Iannone e Crutchlow). Il lato negativo, almeno per il Dottore, viene dalla posizione in classifica: solo ventunesimo, a 1.8 secondi. Ma poco male, perché Vale ha iniziato la sessione due ore dopo il suo compagno, quando il termometro era già salito, e si è concentrato più sulla messa a punto che sul cronometro. «La gomma con la carcassa più dura non fa una grossa differenza, ma comunque la preferisco – analizza il numero 46 – Il nuovo telaio non mi sembra funzionare meglio ma a forza di provare penso che abbiamo capito qualcosa di importante per risolvere i problemi in futuro». E poi, ormai, vederlo faticare nei test è diventata quasi un'abitudine...

Honda e le altre
La Honda, dal canto suo, non ha perso improvvisamente la velocità manifestata ieri: Marc Marquez è infatti giunto staccato di appena due millesimi dal leader Vinales, mentre il vincitore di ieri, Dani Pedrosa, ad altri otto centesimi. Entrambi hanno provato aggiornamenti elettronici e il nuovo scarico che nelle prove libere era stato sperimentato dal satellite Cal Crutchlow: «Ha del potenziale, vedremo se usarlo già a Le Mans», lo ha promosso Magic Marc, a cui ha fatto eco il compagno di squadra: «C'è del margine di miglioramento, dobbiamo solo sistemare qualche dettaglio per farlo funzionare meglio». Sorride anche la Aprilia, quarta grazie ad Aleix Espargaro in una giornata in cui ha provato moltissime novità: dal nuovo forcellone ai condotti interni di raffreddamento per il serbatoio, da una nuova carena all'elettronica. «Sono soddisfatto di questo test, sono riuscito ad essere più competitivo rispetto alla gara di ieri – sorride il pilota spagnolo – Stiamo lavorando per capire bene il comportamento della moto nei trasferimenti di carico, la RS-GP è infatti estremamente stabile in frenata ma soffre quando rilascio il freno. Abbiamo molti dati su cui lavorare da qui alla prossima gara». Alle sue spalle, quinta e sesta le due Ducati rispettivamente con Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo, che invece si sono concentrati soprattutto sulle gomme: «Abbiamo trovato alcune soluzioni più efficaci rispetto a quelle utilizzate ieri in gara. In generale sono molto soddisfatto, soprattutto perché continuo ad accumulare chilometri e comincio a sentire la moto davvero mia», chiosa Por Fuera, reduce dal podio di ieri.