L'ultima puntura di Lorenzo a Rossi: «Il Mondiale 2015 fu il più dolce»
In un lungo articolo Por Fuera dà l'addio alla Yamaha. E, nel suo bilancio conclusivo, non evita nemmeno di stuzzicare il Dottore: «La vittoria dell'anno scorso, proprio all'ultimo giro dell'ultimo Gran Premio, fu molto speciale»

ROMA – Tra Jorge Lorenzo e la Yamaha è giunto il momento dell'addio. Dopo l'ultimo Gran Premio stagionale di domenica a Valencia, il cinque volte campione del mondo dovrà salutare la squadra con cui debuttò e poi corse tutte le sue stagioni nella serie regina. E ad un lungo articolo scritto per il settimanale inglese Autosport, Por Fuera affida il suo bilancio conclusivo di questa importante esperienza: «È un po' triste dover lasciare la Yamaha dopo tutti questi anni: esordii in MotoGP con loro quando ne avevo solo 20 – scrive – Li lascerò dopo nove stagioni e tanti successi. Ma la vita va così. Ho deciso di intraprendere la sfida della Ducati e voglio concludere il mio periodo alla Yamaha nel miglior modo possibile a Valencia».
Mondiale da ricordare
Tra i suoi ricordi ne spunta però in particolare uno che non farà piacere ai tifosi del suo compagno di squadra e storico rivale, Valentino Rossi: quello del titolo mondiale vinto lo scorso anno. Il campione maiorchino si dilunga molto nella descrizione di quel successo, ottenuto proprio nell'ultima gara di Valencia, ma allo stesso tempo si guarda bene dal fare riferimento alle polemiche sul biscotto di cui fu protagonista insieme a Marc Marquez: «Il mio primo titolo nel 2010 è anche il mio preferito – racconta – Nella vita la prima volta è sempre la più emozionante, la più significativa. Ma l'ultimo, nel 2015, è quello che mi sono goduto di più, ha avuto un sapore migliore. Sono sempre stato all'inseguimento in quel campionato, sempre in lotta con la sfortuna, con i risultati negativi: ho rimontato tanti punti a Valentino Rossi e poi ho perso di nuovo terreno. Per tre volte ho recuperato e solo alla fine, all'ultima gara, all'ultimo momento, all'ultima curva dell'ultimo giro, senza mai essere stato in testa in nessun momento del campionato, l'ho vinto. Quando è più difficile raggiungere un obiettivo, ma alla fine ci si riesce, la vittoria è più dolce. Quel weekend di Valencia dell'anno scorso fu molto speciale. Avevo molta pressione addosso, sapevo di dover vincere quel Mondiale. Specialmente al sabato mi ricordo di essermi detto: 'Ok, ora hai 28 anni, hai più esperienza che mai, sei stato più veloce che mai, è il tuo momento. In questo minuto e mezzo devi fare il giro perfetto' e lo feci. Fu la mia miglior prestazione di sempre, quella che sapevo di dover fare. E fui molto orgoglioso: più ancora che della gara, di quel particolare giro nelle qualifiche del sabato a Valencia. Il 2015 fu l'anno più completo per me».
Un compagno troppo vecchio
Un'ultima stoccata, pur senza menzionarlo per nome, Lorenzo la rivolge poi al Dottore quando parla di come il rendimento dei piloti sia destinato a diminuire con l'età: «Ogni anno si migliora sempre di più – commenta – ma ovviamente quando si raggiungono 32, 35 o 37 anni (esattamente l'età di Valentino Rossi, ndr), che sia per colpa della condizione fisica o della paura di cadere o dell'eccessiva consapevolezza del rischio, allora le prestazioni possono calare». In chiusura, Jorge rilancia le sue ambizioni di vittoria nel Gran Premio di questo weekend: «Correre a Valencia per l'ultima volta con questo team sarà un momento molto emozionante – conclude – Questo team mi ha dato molto, sono pienamente motivato a lavorare il più sodo possibile per cercare di finire con un'ultima vittoria sulla Yamaha».
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