20 aprile 2024
Aggiornato 17:00
Il duo della Ferrari contro Max

Verstappen sul banco degli imputati: dovrà difendersi dai rivali

Il briefing dei piloti di questa sera a Monza si trasformerà in un vero e proprio tribunale, dove il giovane pilota olandese della Red Bull sarà messo sotto accusa per le sue manovre giudicate pericolose da alcuni avversari

Max Verstappen
Max Verstappen Foto: Red Bull

MONZA – Finirà sul banco degli imputati Max Verstappen durante il briefing dei piloti di questa sera a Monza, nel corso del quale i due ferraristi Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, insieme ad altri colleghi, avranno modo di esprimere ufficialmente le loro proteste per le pericolose manovre che il giovane olandese della Red Bull ha messo in atto nei loro confronti nell'ultima gara a Spa-Francorchamps. La più discussa è stata quella nella salita del Kemmel, dove Verstappen ha bloccato con aggressività gli attacchi del più veloce Raikkonen: «Una guida ridicola – l'ha definita Iceman – che prima o poi provocherà un grosso incidente». Il punto di vista della Federazione internazionale dell'automobile, nonché dei commissari di gara, sostiene però che Max sia rimasto nei limiti del regolamento, essendosi spostato una sola volta di traiettoria, per quando all'ultimo secondo e in risposta alla manovra del finlandese.

Pro e contro
Secondo diversi piloti, però, l'emergente collega ha dimostrato scarso rispetto e la volontà di vendicarsi per il contatto alla prima curva che ha rovinato la sua gara e quella delle due Ferrari. «Non ho nulla di personale contro Max, ma secondo me se rallenti o freni in piena velocità non ti stai comportando correttamente», ha ribadito Kimi nella conferenza stampa di ieri. «La cosa di cui bisogna discutere – analizza Vettel – è il fatto che la vettura davanti possa muoversi in frenata. Questo è sbagliato, perché chi sta dietro può reagire, ma in certe situazioni non ha tempo di farlo e finisce per provocare un incidente. Ne abbiamo già parlato con lui, ma penso sia il caso di farlo un'altra volta faccia a faccia». Tra i difensori di Verstappen si è invece schierato Fernando Alonso: «A metà rettilineo si può cambiare traiettoria, purché il tuo avversario non sia al tuo fianco, quindi è tutto a posto – ha commentato lo spagnolo – Kimi non era al suo fianco: forse lui non se ne è reso conto, ma era ancora dietro. La regola, così com'è scritta, va ancora bene». Quanto al diretto interessato, intende andare avanti per la sua strada: «Sono cose che possono succedere, ma per me si è chiusa a Spa e ora penso solo a Monza – si è difeso Max Verstappen – Non cambierò il mio stile di guida perché me lo chiede qualche altro pilota».