28 agosto 2025
Aggiornato 05:30
I due spagnoli in lotta con il Dottore

Lorenzo: «Valentino? È sempre in corsa per il titolo»

Jorge affronta il weekend di Barcellona all'insegna della scaramanzia: «Dieci punti di vantaggio non sono niente: domenica potrei anche cadere. E Rossi quest'anno va forte». Marquez: «Pensavo sarei stato più staccato»

Jorge Lorenzo sul gradino più alto del podio del Mugello
Jorge Lorenzo sul gradino più alto del podio del Mugello Foto: Michelin

BARCELLONA – Due vittorie consecutive, tre nelle prime sei gare della stagione, il titolo iridato dello scorso anno già in cascina e dieci punti di vantaggio nella classifica di quest'anno. A un terzo del Mondiale, Jorge Lorenzo sembra il favorito d'obbligo, specialmente oggi che il circus ha piantato le tende a casa sua, Barcellona, dove è stato in grado di vincere per ben quattro volte nelle ultime sei edizioni. Ma lui, che si tratti di scaramanzia o di semplice realismo, tende a minimizzare: «Dieci punti di vantaggio non sono nulla, quando ne mancano 300 ancora da assegnare – sostiene – Questo è il campionato più combattuto degli ultimi vent'anni, ci sono tanti piloti in forma e quattro moto in grado di lottare per la vittoria. Ma sono partito bene, ho ottimi numeri: le ultime due vittorie mi galvanizzano e la Yamaha si è dimostrata competitiva».

Se dieci punti vi sembran pochi...
Un inizio molto diverso da quello del 2015, quando pure l'iride, alla fine, riuscì a vincerlo: «L'anno scorso fu stressante – ricorda – Dovetti sforzarmi moltissimo, anche se poi ha pagato. Dell'inizio di questa stagione, invece, sono molto deluso per il mio errore in Argentina, dove sarei potuto arrivare terzo. Per fortuna poi anche Marc è caduto a Le Mans e io ho potuto recuperare. Poi, con le ultime due vittorie, ho costruito questo piccolo vantaggio. Dieci punti non sono abbastanza per farmi stare tranquillo: certo, meglio averli piuttosto che no: se dovessi commettere un errore domenica sarei a dieci punti di distacco, se lo commettesse Marquez sarebbe a 35». Anche per il suo rivale della Honda, d'altra parte, questi dieci punti sono pochi, nel senso che giunto a questo punto della stagione si sarebbe aspettato di pagarne molti di più: «Non sono contento di essere secondo, preferirei il primo, ovviamente – scherza Magic Marc – Ma di essere così vicino sì. Durante i test invernali mi aspettavo un inizio di stagione difficile: il mio obiettivo era arrivare qui a venticinque punti di svantaggio, invece ne ho solo dieci. Sono contento di come è andata la gara del Mugello e attendo con impazienza questo weekend e soprattutto i test di lunedì, dove come l'anno passato potremo fare un passo avanti».

Manca nessuno?
Jorge e Marc, Marc e Jorge. Quando l'argomento vira sulla lotta per il campionato, i due spagnoli fanno riferimento solo a se stessi. Non è che, in fondo, considerano Valentino Rossi già tagliato fuori dalla battaglia? «No, assolutamente, la corsa è a tre – risponde Por Fuera – Parlo di Marc perché è secondo, ma non taglio fuori Rossi. Lui è sempre un contendente al titolo e quest'anno va particolarmente forte: in Italia è stato sfortunato ma poteva lottare per la vittoria fino alla fine. Tutto può succedere, magari domenica cadiamo entrambi e lui vince...». Scaramanzia, si diceva.