Da Ibrahimovic a Balotelli, messaggi al Milan
I due attaccanti, accomunati dallo stesso procuratore, da un talento infinito e da un carattere fumantino, sono legati anche dall’amore per il Milan. Ibra avrebbe voluto restare, Balo è voluto tornare. Per entrambi si spera in un lieto fine.
MILANO - Zlatan Ibrahimovic e Mario Balotelli hanno tanto in comune. Oltre al procuratore che cura gli interessi di entrambi - l’ineffabile e onnipotente Mino Rasola -, un talento indiscutibilmente al di sopra della media e una discreta propensione alla chiusura della vena con conseguenti e inevitabili scatti d’ira, hanno un'altra cosa che li lega in maniera indissolubile: una storia infinita e un amore incancellabile per il Milan.
Sia lo svedese che l’azzurro hanno vissuto anni felici all’ombra della Madunina, passandosi idealmente il testimone al centro dell’attacco rossonero: il primo, dal 2010 al 2012, segnando ben 42 reti in 61 partite, vincendo uno scudetto (l’ultimo della storia milanista) e sfiorandone un altro nell’annata nefasta del celebre gol di Muntari; Balotelli, nella stagione e mezzo dall’inizio del 2013 al 2014 e poi in questo inizio della sua seconda avventura al Milan, mettendo la firma su 27 gol in 47 presenze con la maglia rossonera sulle spalle in un periodo decisamente meno felice per la storia del glorioso club di via Aldo Rossi.
Ibrahimovic: «Il Milan è il massimo»
Entrambi hanno fatto innamorare i tifosi milanisti, affascinati, ammaliati, sedotti dalla personalità straripante e dalla classe purissima dei due bomber. Ma se Mario Balotelli, tornato a Milanello dopo la poco felice esperienza ai Reds di Liverpool, può ad oggi felicemente coronare la sua storia d’amore in rossonero, quella di Ibrahimovic può essere considerata un’incompiuta. «L’estate scorsa c’è stata un’offerta concreta del Milan - la confessione di Zlatan ai media svedesi -. Se io avessi detto sì, l’affare sarebbe stato chiuso. Ma non siamo mai arrivati fino a quel punto. Sono e sarò sempre grato al Milan, per me è il club più grande in cui abbia mai giocato e io ho giocato in tanti club importanti. Ma il Milan non ha paragoni».
«Non avrei voluto lasciare il Milan»
Parole forte quelle di Ibracadrabra che non mancheranno di far scendere più di una lacrima sui volti inconsolabili dei fans del diavolo: «San Siro, la città, la gente, la lingua: ho ricordi bellissimi. L’ho sempre detto: l’Italia è la mia seconda casa. Mi sono trovato molto bene lì. La verità è che se fosse dipeso da me non avrei lasciato il Milan».
Inutile provare a scalfire la corazza di Ibra e fargli confessare di chi fu la colpa («È un capitolo chiuso: è andata come è andata. Ora ho altri obiettivi, nel calcio e nella vita»), ma tutti sanno com’è andata quella sciagurata estate del 2012, quando Berlusconi e Galliani decisero consapevolmente di distruggere il giocattolo Milan, smantellando letteralmente la squadra, cedendo due pilastri come lo svedese e Thiago Silva e mettendo educatamente alla porta i totem dello spogliatoio rossonero, Inzaghi, Gattuso, Nesta, Seedorf, Van Bommel, Zambrotta, liquidati tutti insieme senza un minimo di criterio.
Gia 6 gare saltate da Balotelli
Molto diversa la questione legata a Mario Balotelli. Lui il sogno di tornare a vestire la maglia della squadra per cui ha sempre fatto il tifo è riuscito a coronarlo. Peccato che da quando è arrivato a Milanello abbia avuto ben poche occasioni per indossarla. Prima il tempo necessario per tornare in forma dopo mesi e mesi di quasi totale inattività e adesso questa fastidiosissima pubalgia.
Le prime avvisaglie del problema si erano manifestate alla fine di settembre, al termine della partita persa a Marassi contro il Genoa. Un piccolo fastidio all’inguine che ha costretto Supermario ad un riposo forzato. All’inizio si pensava potesse rientrare tutto in un paio di settimane, invece da allora è passato un mese e mezzo, nel frattempo Balotelli ha saltato Napoli, Torino, Sassuolo, Chievo, Lazio e Atalanta e purtroppo non è finita.
Probabile un intervento chirurgico
Nella giornata di ieri, Balotelli, accompagnato dal dottor Rudi Tavana, è volato in Danimarca per cercare di trovare una soluzione definitiva al problema. Le notizie riportate dal sito ufficiale del club non offrono una chiara lettura della situazione, ma a questo punto appare evidente che il 2015 calcistico per il numero 45 rossonero possa considerarsi concluso: «Mario Balotelli si è sottoposto ad un ulteriore consulto a Copenaghen dal professor Per Holmich. Gli staff medici di AC Milan e Liverpool FC, concorderanno a breve un nuovo percorso terapeutico».
Nessun dettaglio in grado di aiutare a fare previsioni sui tempi di recupero, ma non è escluso un intervento chirurgico in grado di risolvere in maniera definitiva il problema.
Zlatan Ibrahimovic e Mario Balotelli, due vicende così diverse accomunate dallo stesso amore per il Milan. Cercasi lieto fine.
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