3 maggio 2024
Aggiornato 20:30
Mercedes già campione costruttori

Rosberg ko, Hamilton a un passo dal titolo

Lewis vince anche il Gran Premio di Russia: ormai la conquista del suo terzo Mondiale sembra solo una formalità. Nico si ritira nei primissimi giri per un pericoloso guasto all'acceleratore, ma non getta ancora la spugna

SOCHI – Un Mondiale, quello più scontato di tutti, è già in cassaforte: la Mercedes si è matematicamente laureata campione costruttori con quattro Gran Premi di anticipo. Merito della penalizzazione post-gara inflitta a Kimi Raikkonen per l'incidente con Valtteri Bottas, che ha tolto alla Ferrari quella manciata di punti che le avrebbero consentito di tenere accesa almeno la flebile fiammella della speranza. Soltanto un gioco della statistica, beninteso. In compenso, l'altro Mondiale, quello piloti, ovvero quello più importante e più combattuto, è sempre più saldamente nelle mani di Lewis Hamilton. Che guarda ora tutti gli avversari dall'alto dei suoi 66 punti di vantaggio, con le solite quattro gare e un totale di cento punti ancora a disposizione per improbabili rimonte.

Solo un brivido per Lewis
Tutto grazie all'ennesima vittoria portata a casa dall'anglo-caraibico nel Gran Premio di Russia (la numero 42 in carriera, una in più di Ayrton Senna) e al contemporaneo ritiro del suo compagno-rivale Nico Rosberg, fermato da un problema tecnico dopo aver dominato i primi cinque giri. «Al via ero emozionato – racconta l'iridato uscente – Sono partito bene: la chiave era cercare di tenermi dietro Nico ma, quando sono uscito dalla sua scia, non ero abbastanza veloce e non valeva la pena di prendermi rischi alla staccata, così gli ho lasciato la posizione. Eravamo molto vicini e mi aspettavo una bella lotta, invece alla prima curva lui ha commesso un errore, è finito largo e l'ho superato. Poi ha iniziato ad avere problemi e lì la nostra lotta è finita». Da quel momento in poi è stato tutto facile per Hamilton. O quasi, visto che nei giri finali dal muretto box gli è arrivato uno strano messaggio radio che lo avvertiva di non usare il sistema di Drs. E solo il vantaggio oceanico che ormai si era costruito su Sebastian Vettel ha evitato rimonta in extremis sul suo avversario: «Non so bene cosa sia successo alla macchina – ammette – Non penso che il problema riguardasse proprio il Drs, ma l'ala posteriore: per questo sul finale ho dovuto rallentare un po'. Ci siamo concentrati molto sull'affidabilità nell'ultimo anno e mezzo, ma per qualche ragione continuiamo ad avere problemi al riguardo. E Nico ha avuto la peggio...».

Grosso rischio per Nico
Già: lo sfortunato Rosberg è stato tagliato fuori da una lotta cruciale per la sua rincorsa al titolo per colpa di un guasto all'acceleratore che lui stesso definisce «incredibile». «Un problema all'acceleratore non è mai bello– racconta il pilota tedesco – Per la prima volta l'ho notato quando in pista c'era la safety car. E mi sono preoccupato. Il pedale veniva sempre più verso di me, finché alla fine per rilasciarlo dovevo sollevare tutta la gamba e non potevo più curvare, perché avevo il ginocchio contro il volante». Una situazione fantozziana, se non fosse che si è verificata in Formula 1, a 300 km/h. E che al povero Nico è costata cara: la retrocessione al terzo posto in classifica piloti, a ben 73 punti dalla vetta. Praticamente una pietra tombale per le sue chance iridate, anche se lui non ci sta: «Non ci penso – afferma – Non è mai finita finché non lo dice la matematica. Per il resto continuerò a spingere. E rimonterò sempre». Acceleratore permettendo...