Pioggia e gasolio in pista, le prove libere sono a ostacoli
Una fantozziana serie di inconvenienti costringe tutte le monoposto a passare gran parte della giornata ferme nei box. Impossibile capire i rapporti di forza tra le squadre, così Vettel si limita a sognare: «L'obiettivo è agganciare la Mercedes»
SOCHI – Prima una consistente perdita di gasolio dalla macchina di un commissario di percorso, nonostante mezz'ora di pulizie accurate, ha mandato dritti in testacoda tutti i piloti che la affrontavano. Poi un acquazzone ha inondato la pista di Sochi completando il lavoro. Più che una giornata di prove libere, il venerdì del Gran Premio di Russia è stata una farsa. La maggior parte delle macchine è riuscita a percorrere solo una manciata di giri tra le due sessioni, alcune addirittura sono rimaste proprio chiuse nel loro box. E alla fine davvero poco contano i tempi registrati dal cronometro, pochi e altissimi, a partire dal migliore dell'ex ferrarista Felipe Massa: «Una giornata persa, mi sono addormentato al volante – scherza il paulista, oggi alla Williams – Non abbiamo potuto fare nulla se non una manciata di giri sul bagnato, e ci siamo resi conto che in queste condizioni l'asfalto è particolarmente scivoloso».
Vettel si gode la pista bagnata
Più che il secondo posto di Sebastian Vettel, insomma, la notizia più positiva per la Ferrari è che il suo primo pilota abbia comunque accolto gli inconvenienti con il suo solito sorriso, sintomo chiaro di serenità e di sicurezza in se stesso: «È stato piuttosto impegnativo, perché metà circuito era bagnata e metà solo umida, ma mi sono divertito molto – racconta il tedesco – Sono voluto scendere in pista a tutti i costi, anche se alla fine sono riuscito a fare solo pochi giri». Più algida, come gli si confà, la lettura del suo compagno di squadra Kimi Raikkonen: «Abbiamo perso tempo senza imparare nulla, ma che ci possiamo fare – commenta il finlandese – Speriamo di tornare alla normalità domani e trarne il massimo, a partire dalla valutazione del funzionamento delle gomme».
Le incertezze della Mercedes
In mancanza di dati concreti su cui basarsi, insomma, le valutazioni delle squadre restano ferme al palo delle simulazioni che i computer hanno calcolato nei giorni scorsi in officina. Il team che le ha studiate con maggior attenzione, sicuramente, è stata la Mercedes, che teme come la peste il ritorno in pista di quelle gomme supermorbide che l'avevano mandata in crisi a Singapore: «Ieri i tecnici hanno fatto tutte le analisi possibili, perciò ci sentiamo piuttosto ottimisti riguardo il weekend – chiarisce Lewis Hamilton – Ma se mi chiedete la certezza che non si ripetano i problemi di Singapore, allora no, non posso esserne sicuro, non avendo girato sull'asciutto». «Io non sono nervoso – conferma Nico Rosberg – Ho fiducia nella nostra ottima macchina, anche se questo potrebbe essere un weekend più difficile per noi». E, incertezza per incertezza, allora anche Sebastian Vettel può permettersi di azzardare: «Non mi dispiacerebbe sfidare ad armi pari Hamilton: è uno dei migliori sulla piazza e quello è il mio obiettivo. Al momento ha un po' di margine, ma stiamo dando il massimo e nel futuro speriamo di essere un po' più vicini». Quanto al presente, e al Gran Premio di Russia, quello resta solo una grande, immensa incognita. Almeno fino a domani.
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