20 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Calciomercato - Serie A

Milan: vinto il derby, ora Ibra non serve più

Questa l’analisi apparsa su un importante quotidiano sportivo all’indomani del derby cinese vinto di misura dal Milan di Mihajlovic. La buona mini-prestazione di Bacca e Luiz Adriano (appena mezzora in campo) non deve condizionale le scelte di Galliani. Ai rossoneri servono ancora un difensore, un regista e…Ibrahimovic.

MILANO - Il pensiero comune di tutti i tifosi milanisti, alla vigilia del tanto atteso derby della Madunina in salsa di soia, potrebbe essere riassunto in un’analisi del collega Franco Ordine, forse esasperata, ma nello stesso tempo terribilmente vicina alla realtà: «Una sconfitta del Milan contro l’Inter sarebbe da benedire perché darebbe una spinta al mercato, visto che a questa squadra manca un leader e un buon difensore».
Ed infatti, sabato pomeriggio, nemmeno il tempo di esultare - in maniera perfino scomposta, considerata l’importanza dell’evento - al gol capolavoro di Mexes contro l’Inter, e un brivido freddo ha percorso la schiena dei tifosi milanisti: «Adesso non è che adesso qualcuno verrà a dirci che «siamoappostocosì» e magari perfino che «siamoultracompetitivi».

Gazzetta: «Con Bacca e Luiz Adriano, Ibra non serve»
Detto fatto. Appena metabolizzata la vittoria nel derby di Shenzhen, ecco i primi titoli sui giornali e gli approfondimenti destabilizzanti di analisti e osservatori. Il più eclatante è stato senza dubbio quello del collega Sebastiano Vernazza che, impressionato dalla nuova coppia del gol del Milan, Bacca e Luiz Adriano (per altro in campo appena una trentina di minuti contro una versione da parodia dei dirimpettai nerazzurri) si è lanciato in lodi sperticate condite da suggerimento per il mercato, invero del tutto non richiesti: «Il duo Bacca-Luiz Adriano - le parole apparse sulla rosea - ci ha colpito più dello strabiliante gol di Mexes. Coppia dall’intesa immediata. Uno andava, l’altro veniva. Interscambi, intelligenza, colpi. Un paio di urticanti accelerazioni di Bacca. Conclusione, non c’è bisogno di investire un pacco di milioni sul quasi 34enne Ibrahimovic»

Uno come Ibra servirebbe a qualsiasi squadra
Ci vuole una bella dose di coraggio in effetti a prendere per buona una prima uscita del genere, e riuscire a leggere in una mezzoretta scarsa di discreto calcio - ripetiamolo, contro una squadra che non sarà nemmeno una lontana parente della vera Inter che vedremo in campionato - i prodromi di un’intesa che legherà in maniera indissolubile i due nuovi attaccanti rossoneri. Bacca e Luiz Adriano sono indubbiamente due ottimi calciatori, ma pensare di poter fare a meno del talento smisurato, della personalità, del carisma, della classe, della capacità realizzativa, dello smisurato numero di assist offerti abitualmente ai suoi compagni, di Zlatan Ibrahimovic, è sembrato un azzardo ciclopico.
La speranza è che nessuno tra i dirigenti rossoneri si sia preso la briga di leggere la Gazzetta dello Sport, o quantomeno non averla presa nella dovuta considerazione, perché la nostra personalissima convinzione è che nella rosa a disposizione di Sinisa Mihajlovic le lacune fondamentali siano almeno tre: oltre al buon difensore, che sembra possa essere solo Alessio Romagnoli, e il leader della squadra, ovvio il riferimento a Zlatan Ibrahimovic, al Milan continua a mancare un un uomo in mezzo al campo.

Serve un regista in mezzo al campo
Nigel De Jong sembra oggettivamente inadatto per quel ruolo, dove invece servirebbe un playmaker dotato di classe, geometrie e creatività, in grado di far girare velocemente il pallone ed impostare il gioco della squadra. L’alternativa già in casa prevede l’utilizzo in quella posizione di Montolivo, ma è fondamentale che il centrocampista di Caravaggio, reduce da una stagione disgraziata dopo il gravissimo infortunio pre-mondiale, ritrovi in fretta condizione, passo, energia e lucidità.
Altrimenti si dovrà necessariamente tornare sul mercato. Il ricco budget messo a disposizione di Galliani lo consentirebbe anche, ma serve un uomo, capace di dispensare fosforo e inventiva in mezzo al campo e di spostare gli equilibri nel ruolo di regista.

Mister Bee atteso a Milano per le firme
Nel frattempo Bee Taechaubol viene annunciato in arrivo a Milano nelle prossime ore, pronto a siglare l’accordo che prevede il passaggio del 48% del pacchetto azionario del Milan dalla Fininvest alla cordata cino-thailandese guidata da Mister Bee, e a versare denaro fresco nella casse dell’Ac Milan. Sarà indispensabile spenderli bene e colmare la falle ancora evidenti in questa rosa, perché per ora sono stati spesi già quasi 60 milioni di euro senza aver dato ancora una fisionomia ben precisa a questa squadra, lacunosa in difesa, priva di fosforo a centrocampo e piena di doppioni in attacco.
Tutto è nelle mani dell’amministratore delegato Adriano Galliani, chiamato ad un lavoro lungo, difficile e pieno di ostacoli, soprattutto senza lasciarsi condizionare dalle analisi tecnico-tattiche di tecnici improvvisati, giornalisti e osservatori.