28 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Calciomercato

«Menez vuole restare», ma il Milan pensa alla cessione

Le parole di Kevin Menez, fratello agente dell’attaccante francese, testimoniano il desiderio di rimanere al Milan di Jeremy, ma Galliani sembra sempre più convinto dell’opportunità di una cessione con enorme plusvalenza. Monaco e Liverpool sono alla finestra in attesa di una decisione definitiva.

MILANO - Se provassimo a fare un sondaggio sul miglior rossonero della stagione, sicuramente un posto sul podio sarebbe suo. Magari accanto al portierone Diego Lopez e alla rivelazione Giacomo Jack Bonaventura. Tutto da valutare il colore della medaglia, ma di certo l’annata rossonera di Jeremy Menez è stata più che positiva.
A testimoniarlo ci sono numeri inequivocabili: 16 gol segnati in campionato, a 4 dal capocannoniere Tevez, e il suo record personale di reti in un anno a dir poco stracciato, se è vero che il precedente primato di Menez era di appena 8 realizzazioni, messe a segno sia ai tempi della Roma che con la maglia del Paris Saint Germain.

CEDERE MENEZ PER AVERE UNA GROSSA PLUSVALENZA - Un bottino raddoppiato dovrebbe pur significare qualcosa. E allora perché al Milan ci si interroga sull’opportunità di una cessione che fino a qualche settimana fa sembrava assolutamente fuori da ogni logica?
Per una serie di ragioni che vale la pena di spiegare.
Innanzitutto ragioni di carattere economico: Jeremy Menez è arrivato al Milan a parametro zero la scorsa estate, grazie ad una intuizione di Galliani, supportato da Filippo Inzaghi che si è preso la briga di andare a Formentera a convincere il francese della bontà del progetto rossonero. Probabilmente facilitato in questo dalla magica atmosfera dell’isola delle Baleari.
Oggi Jeremy Menez, grazie alla sua scintillante stagione, ha una valutazione di circa 15 milioni di euro e se Galliani riuscisse a venderlo al meglio rappresenterebbe una straordinaria plusvalenza per il club rossonero. Tenerlo un altro anno sarebbe rischioso: innanzitutto dal punto di vista anagrafico (l’ex parigino ha attualmente 28 anni), e poi perché sembra oggettivamente difficile che Menez possa ripetere l’exploit di questa stagione e quindi la sua quotazione calerebbe sensibilmente.

I LIMITI TECNICI E CARATTERIALI - Poi ci sono anche ragioni più squisitamente tecniche e il successo ottenuto dal Milan contro la Roma nello scorso turno di campionato (Menez era fuori per squalifica) l’ha confermato. L’eccentrico, fantasioso ma a volte indolente attaccante francese si è sempre contraddistinto per un atteggiamento piuttosto anarchico. Ed è questo il motivo per cui in un Milan senza uno straccio di idea di gioco ha avuto vita facile. Lo schema «palla a Menez e vediamo che succede» è stato il più usato in stagione dai rossoneri e il risultato è che se da una parte il buon Geremia ha battuto tutti i record personali, dall’altro il Milan, inteso come squadra, ne ha evidentemente risentito.

GATTUSO: AL MILAN SERVE UN LEADER E MENEZ NON LO È - Parole forti contro Menez sono arrivate anche da un grande vecchio cuore rossonero, Gennaro Gattuso, che ha espresso il suo parere sui limiti manifestati nel corso della sua carriera dal capocannoniere del Milan: «Menez ha fatto tanti gol, ma a livello di comportamenti e di leadership non ha fatto quello che doveva fare. E a livello di comportamenti spesso ha creato problemi. Il Milan deve comprare campioni, perché senza campioni non si vince, ma deve comprare soprattutto uomini: sono stata la grande forza della squadra, per anni».

L’AGENTE: JEREMY VUOLE RESTARE AL MILAN - Dall’entourage del francese, per la precisione dal fratello manager, però è arrivata una secca risposta a certe critiche: «Dire che Jeremy è il problema del Milan mi sembra fin troppo facile. Credo che un sacco di allenatori vorrebbero avere un problema da 16 gol». Kevin Menez, ai microfoni di footmercato.net, ha chiarito la posizione di Jeremy, fermamente intenzionato a onorare il contratto con i rossoneri: «Inzaghi lo ha sempre difeso. Non è individualista, è il secondo miglior assist-man del club, oltre ad essere il capocannoniere. Ha fatto quello che doveva fare, anche se si può sempre fare meglio. Dobbiamo accettare le critiche da parte di tutti perché fa parte del gioco, ma Jeremy è molto felice al Milan. Galliani non ci ha comunicato nulla, quindi non c'è motivo di lasciare». 

E di tutte le voci sul possibile futuro lontano dall’Italia di Menez? «Lui è fedele, quindi non ci sono motivi per lasciare i rossoneri. Liverpool e Monaco? Si tratta di voci e ci sono per tutti i giocatori».

Saranno anche solo voci, ma di certo Adriano Galliani un pensierino alla cessione del francese lo sta facendo.