28 marzo 2025
Aggiornato 00:30
Doppietta tedesca in Formula 1

Hamilton infuriato con la Mercedes: «Mi ha frenato, non accada più»

Nel Gran Premio di Spagna la prima rivincita di Nico Rosberg sul suo compagno di squadra, che sbotta con il team per gli ordini di scuderia. Entrambi, intanto, strapazzano la Ferrari: «Abbiamo vinto la gara dello sviluppo tecnico»

BARCELLONA – Il commento più ficcante, ancora una volta, è quello pronunciato dalla lingua depilata di Niki Lauda. Ieri, il presidente della Mercedes se l'era presa con la Ferrari, liquidandola con un «Me la aspettavo più veloce». Oggi, il suo vetriolo è diretto tutto ai suoi stessi due piloti: «Lewis aveva distrutto Nico nelle prime quattro gare, ora sta tornando e ne sono felice», è la stoccata del tre volte campione del mondo. Hamilton avrà anche annientato il suo compagno di squadra nei Gran Premi visti fin qui, ma nella prima gara europea della stagione, in Spagna, il rapporto di forze è stato esattamente l'inverso. Il pilota tedesco si è goduto quello che lui stesso ha definito come «un weekend perfetto», mentre il leader di campionato si è «preso un fine settimana difficile». Nel quale, come si legge in trasparenza dalle parole dello stesso Lauda, anche la squadra non ha convintamente remato a suo favore come accaduto in passato.

Scomodi ordini di scuderia
Lo dimostra un episodio che ha scatenato l'ira del due volte iridato. Dopo una partenza e un primo pit stop altrettanto lenti, Hamilton è dovuto passare alla strategia a tre soste, in virtù della quale si è ritrovato, sul finale di gara, a 18 secondi da Rosberg ma con gomme fresche. Un'occasione ghiotta per attaccare il suo compagno di squadra: peccato che il suo ingegnere Peter Bonnington lo abbia subito tenuto a freno via radio, intimandogli di rallentare perché un aggancio era «impossibile». Stavolta, insomma, è toccato ad Hamilton ingoiare l'amara pillola degli ordini di scuderia. «Non è bello per un pilota sentire queste parole – si è sfogato dopo gara – In realtà le ho ignorate, perché sono qui per correre, non per finire secondo. Ho alzato il piede solo quando, a sette giri dalla fine, mi sono reso conto di avere ancora 13 secondi di distacco e di essere più rapido solo di sette decimi a tornata. A quel punto ho adottato l'approccio più intelligente e ho deciso di portare la vettura al traguardo. Comunque non sono parole che voglio sentire dal mio ingegnere e farò sì che non vengano ripetute in futuro». Una minaccia nemmeno troppo velata alla sua squadra: come dire, se volete che io vi regali un altro Mondiale, farete meglio a darmi retta fino in fondo. La rabbia di un campione forte, grintoso e consapevole di esserlo.

Ferrari strapazzata
Ma in casa Mercedes la preoccupazione principale non è la lotta tra i due piloti, bensì il confronto con la Ferrari. Che, a Barcellona, è stato totalmente a senso unico: «La cosa più importante per il team è che Vettel sia giunto a 45 secondi – evidenzia ancora Lauda – Penso al futuro e questa gara è stata perfetta». Lo stesso dominio di Rosberg evidenzia come le frecce d'argento siano tornate in testa anche nella corsa allo sviluppo tecnico: «Il nostro vantaggio è stato molto superiore a quello delle ultime gare – commenta Nico – Molto superiore che in Bahrein, a Shanghai e in Malesia. Un grosso passo nella direzione giusta per noi, che dimostra che team fantastico abbiamo al momento e che tutti stiano svolgendo un ottimo lavoro. Nella gara dello sviluppo abbiamo vinto sulla Ferrari in questo weekend e questa è un'indicazione importante per il resto della stagione». E Rosberg, nel frattempo, ha rosicchiato anche sette punti su Hamilton in classifica iridata. «Meglio di niente», taglia corto lui. Anche se le sue lunghezze di distacco restano pur sempre venti...