Berlusconi folgorato sulla via di Bangkok
Giornate campali per il presidente onorario rossonero alle prese con la cessione di un pacchetto azionario dell’ex club più titolato al mondo. Sabato l’incontro ufficiale con Bee Taechaubol, domenica l’apparizione di una misteriosa dama orientale a scompaginare il tutto. Ma il futuro del Milan è già scritto grazie a un colpo di genio di Silvio Berlusconi.
MILANO - Chi sperava che l’entrata in scena della dama orientale, apparsa come un miraggio tra Arcore, Milanello, San Siro e Casa Milan, potesse stravolgere gli equilibri così faticosamente raggiunti nel corso di un sabato epocale tra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol, probabilmente resterà deluso. Della misteriosa creatura, seguita come un ombra da alcuni membri dello staff personale dell’ex premier (il suo autista storico e il capo della sua scorta) durante il suo tour domenicale attraverso i Sepolcri della liturgia milanista, non si è riusciti a scoprire granchè. Potrebbe trattarsi di persona di fiducia di uno dei protagonisti della scalata al Milan, ma chi aveva intravisto nella sfuggente creatura dai tratti inconfondibilmente orientali, un’emissaria di Richard Lee e della cordata cinese sarà probabilmente smentito in fretta.
SKY PER MR. BEE, GAZZETTA CON I CINESI - Malgrado infatti continui a colpi di scoop la battaglia tra colossi dell’editoria a chi trova più in fretta la soluzione del rebus Milan, con Sky e Repubblica da una parte, pronti a mettere la mano sul fuoco per il gruppo thailandese di Bee Taechaubol, e Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera dall’altra, a spingere per la cordata cinese, la verità è quella che Silvio Berlusconi ha voluto annunciare al mondo in un’assolata mattina di inizio maggio, davanti alle telecamere e ai microfoni messi in ordine sparso davanti al Park Hyatt Hotel di Milano: «Ci sono ancora da valutare alcuni dettagli di questa trattativa che porterà alla cessione di parte del Milan a Bee Taechaubol. Alla fine potrei ancora tenere il 51% delle azioni».
BERLUSCONI NON HA VOLUTO LASCIARE DA SCONFITTO - Nelle scorse settimane avevamo spesso sottolineato un aspetto incongruo in questa operazione: l’uscita di scena da "sconfitto" di Silvio Berlusconi. Per rispetto e gratitudine nei confronti dell’attuale presidente onorario e del suo amore profuso nell’Ac Milan per un quarto di secolo, avremmo tutti gradito un modo meno inglorioso per arrivare alla fine di un’era. Le umilianti disfatte rimediate nelle ultime giornate, giunte al termine di un triennio che definire infausto può sembrare un eufemismo, non dovevano rappresentare l’indegna epigrafe di quasi un trentennio vissuto in cima al mondo.
IL COLPO DI GENIO DEL CAVALIERE - Ed ecco la folgorazione del Cavaliere, capace di rovesciare le carte in tavola e venire fuori ancora una volta alla grande da questa operazione. La strategia di Silvio Berlusconi si è rivelata semplice e lineare, e per questo vincente: innanzitutto convincere i nuovi acquirenti a lasciare al vecchio patron la maggioranza in maniera da risultare agli occhi del mondo ancora lui il deus ex machina dell’Ac Milan; garantire ai soci di Bee Taechaubol la possibilità di sfruttare appieno il marchio Milan in oriente; attingere nel frattempo a piene mani dalle risorse messe a disposizione della cordata formata da Mr. Bee, Ads Security, la banca di proprietà dell’emiro di Abu Dhabi, China Citic Bank, banca controllata dalla China International Trust and Investment Corporation e per finire il fondo Doyen Sport di Nelio Lucas; tornare rapidamente a vincere qualcosa, magari già il prossimo anno; lasciare quindi la maggioranza del club ai nuovi proprietari, ma da «vincente».
Se non è arte questa…